
Torino – Addio alla signora della ‘Torta Trapeziana’. E’ morta Rosanna Uva, nella sua pasticceria fu creato il mitico dolce torinese

Rosanna Uva, è stata volto storico della celebre pasticceria di zona Crocetta dove è nata la rinomata “Torta Tropeziana” torinese, un dolce che ha conquistato generazioni di affezionati clienti.
Il suo nome resterà legato alla pasticceria di famiglia, situata tra via San Secondo e via Montevecchio, dove il suo dolce simbolo è diventato un vero e proprio must durante compleanni, festività e ricorrenze.
La “Torta Tropeziana” torinese, ideata nei primi anni Novanta, ha conquistato rapidamente il palato dei clienti per la sua composizione particolare: due dischi di pasta choux – simili a un grande bigné – ripieni di crema chantilly. Questo la distingue nettamente dalla versione originale francese, preparata con pan brioche aromatizzato ai fiori d’arancio, zucchero granulato in superficie e una farcitura di crema pasticcera mescolata con meringa all’italiana.
Nonostante le somiglianze nel nome, la “Tropeziana” torinese ha una sua identità precisa. Nel 2018 ci fu addirittura una disputa legale da parte dei detentori del marchio francese “Tarte Tropézienne”, che giudicavano il nome troppo simile. Tuttavia, la controversia non ha avuto esiti pratici e la torta ha continuato indisturbata a deliziare i torinesi.
La storia della Pasticceria Uva parte da molto lontano. Nel 1965, Rosanna Goia – il vero nome di Rosanna Uva – insieme al marito Nicola Alfredo Uva, aprì una panetteria negli stessi locali dove oggi sorge la pasticceria. Solo anni dopo, nel 1972, l’attività fu convertita in una vera e propria pasticceria, e nel 1994 vide la luce la “Tropeziana”, destinata a diventare il fiore all’occhiello del laboratorio.
Dopo il lutto e alcuni giorni di chiusura per rispettare la memoria della fondatrice, la pasticceria ha riaperto i battenti. La tradizione viene oggi portata avanti dai figli Fabrizio e Luca Uva, insieme alla nipote Ofelia, che rappresenta la nuova generazione. Con dedizione e passione, la famiglia continua a custodire il sapere artigianale tramandato da Rosanna, mantenendo viva la sua eredità dolciaria nella città di Torino.