
Torino – Sono 60mila i Torinesi che non pagano l’acqua. Parte la campagna di riscossione

Nel capoluogo piemontese e nel resto della provincia c’è una fetta consistente di popolazione che usufruisce del servizio idrico senza contribuire economicamente. Secondo i dati forniti da Smat, la società che gestisce il servizio idrico metropolitano, ci sono 1.535 utenze che hanno accumulato debiti superiori a 10 mila euro, spesso si tratta di condomìni abitati da decine di famiglie. In totale, si stima che siano oltre 60 mila le persone coinvolte nella morosità, che ha già causato una perdita superiore ai 28 milioni di euro nelle casse della società.
Il presidente di Smat, Paolo Romano, ha sottolineato la gravità della situazione, affermando che si sta facendo il possibile per arginare il problema, ma che il recupero non è semplice. Per contrastare l’evasione, l’azienda ha avviato una massiccia campagna informativa, distribuendo più di 60 mila avvisi (oltre 35 mila a Torino e quasi 25 mila in provincia) direttamente nelle buche delle lettere dei condomìni coinvolti, notificando che lo stabile ha maturato debiti elevati nei confronti di Smat. Spesso gli abitanti non ne sono a conoscenza, perché i pagamenti vengono effettuati dagli amministratori condominiali, che in alcuni casi decidono di utilizzare i fondi per coprire altre utenze, lasciando scoperti quelli dell’acqua.
Come riporta La Stampa, a differenza di altri servizi, i tempi per il distacco della fornitura idrica sono molto lunghi, in media due o tre mesi. Eppure, nel 2024, sono già state autorizzate 15 riduzioni di servizio per un valore totale di oltre 800 mila euro, e 5 interruzioni complete, che hanno riguardato debiti per più di mezzo milione di euro. Per legge, anche nei casi di morosità, va comunque garantita una fornitura minima di 50 litri al giorno per persona. Tuttavia, con l’erogazione ridotta, possono verificarsi problemi pratici, come la mancanza d’acqua ai piani alti degli edifici.
Un caso emblematico è quello del palazzo di cinque piani in via Palestrina, nella zona torinese di Barriera di Milano, che è rimasto senza acqua per ben sette mesi a causa di un debito con Smat che superava i 180 mila euro. La situazione si è risolta solo dopo la sospensione della fornitura e l’attivazione di un piano di rientro rateizzato.
Per prevenire altre situazioni simili, Smat ha deciso di migliorare la comunicazione con gli utenti attraverso avvisi mirati che contengono anche un QR Code. In questo modo, i residenti possono facilmente accedere ai documenti relativi alla propria utenza e conoscere l’eventuale presenza di debiti.
Parallelamente, Smat sta investendo nel rinnovamento della propria infrastruttura: su un totale di 15 mila chilometri di rete, la società sta sostituendo i vecchi contatori con dispositivi intelligenti in grado di fornire dati in tempo reale su consumi, eventuali perdite e malfunzionamenti. Finora, su 400 mila contatori previsti, ne sono già stati installati 260 mila, permettendo all’azienda di raccogliere oltre un milione di dati al giorno.
Nel 2024 Smat ha registrato 624 milioni di euro di ricavi, con una crescita del 24% rispetto all’anno precedente, e ha effettuato 267 milioni di investimenti, in parte sostenuti da fondi del PNRR. Tra le sfide future, l’azienda dovrà affrontare anche il problema delle perdite idriche, pari a circa 200 milioni di metri cubi l’anno, di cui solo un terzo viene recuperato nelle falde.