
Economia: Italia, famiglie poco indebitate, ma molto fragili e vulnerabili sul piano della liquidità

Secondo il report Oltre il Debito, pubblicato da Clinica del Debito, le famiglie italiane risultano tra le meno esposte d’Europa in termini di indebitamento, ma registrano una crescente vulnerabilità legata alla scarsa disponibilità di liquidità. Una dicotomia che riflette un assetto finanziario apparentemente solido ma in realtà strutturalmente debole.
A livello europeo, l’Italia occupa il terzo posto per ricchezza netta, con un indebitamento medio delle famiglie inferiore rispetto alla media dell’Eurozona. Tuttavia, la cosiddetta “povertà di liquidità” si manifesta in modo crescente: numerosi nuclei familiari, pur essendo proprietari di beni immobili, non dispongono di risorse sufficienti a coprire spese impreviste o eventi straordinari. Il fenomeno è aggravato dall’inflazione, dalla precarietà occupazionale e da un utilizzo eccessivo del credito al consumo.
L’analisi dei dati rileva che, solo nel primo semestre 2025, nella sola area metropolitana di Milano si è registrato un aumento del 2,5% delle richieste di assistenza presso gli Organismi di Composizione della Crisi (OCC), con oltre 300 nuove pratiche. Su scala nazionale, il 65% delle procedure aperte si orienta verso la Liquidazione Controllata, l’unico strumento che consente l’esdebitazione tramite la vendita del patrimonio. Tuttavia, oltre il 60% delle domande viene respinto, a causa di errori procedurali, requisiti non soddisfatti o mancanza di adeguato supporto legale e finanziario.
Il report evidenzia anche una criticità sistemica: circa la metà delle pratiche avviate non giunge nemmeno alla fase giudiziaria, segnalando un accesso alla tutela del debitore ancora ostacolato da rigidità procedurali, costi e scarsa informazione.
Il modello italiano evidenzia un rischio finanziario latente: nonostante la bassa esposizione al debito, la fragilità deriva dall’assenza di cuscinetti di liquidità. In tale contesto, anche shock economici di modesta entità possono generare effetti sproporzionati sulla stabilità dei bilanci familiari. La sfida per i prossimi anni sarà quella di rafforzare gli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi finanziarie individuali, attraverso soluzioni più accessibili e un maggiore coordinamento tra enti pubblici, sistema bancario e realtà specializzate.