
Caro libri di testo, stangata fino a 700 euro a figlio: l’Antitrust indaga

Al rientro dalle vacanze, molte famiglie italiane dovranno affrontare una nuova spesa record: quella del caro libri scolastici, aggravata dai recenti rincari estivi. Secondo i dati diffusi dall’Adoc, l’associazione dei consumatori, il costo medio per libri di testo e kit scolastico per ogni figlio potrà superare i 700 euro. Si tratta di un aumento del 5% rispetto allo scorso anno, che rischia di mettere in difficoltà soprattutto i nuclei meno abbienti. Anche l’Antitrust è intervenuta sul tema, aprendo un’indagine sulle dinamiche del settore editoriale scolastico, evidenziando pratiche poco trasparenti e scarsa concorrenza. «I prezzi dei libri continuano a crescere, mettendo a dura prova i bilanci familiari», ha dichiarato al Messaggero Anna Rea, presidente Adoc.
Nel dettaglio, per il primo anno delle medie, il costo medio dei libri si aggira attorno ai 355 euro, mentre per il primo anno delle superiori si sale a circa 553 euro. A questi si somma il kit scolastico — zaini, astucci, quaderni, diari — che costa in media 132 euro. Il totale, quindi, raggiunge quasi 690 euro per uno studente delle superiori. A pesare ulteriormente sono i dizionari, soprattutto per gli indirizzi classici e scientifici: un vocabolario di latino può costare fino a 100 euro, uno di greco fino a 133 euro. In otto anni complessivi di studio, il costo totale dei soli testi scolastici può arrivare a superare i 2.500 euro a studente. «Sempre più famiglie si affidano a mercatini dell’usato, chat di quartiere e gruppi WhatsApp per cercare testi scolastici a prezzo ridotto», ha sottolineato Rea.
L’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha registrato aumenti del 4-5% dal 2019 nei cicli scolastici, con una preoccupante tendenza alla ripubblicazione annuale dei testi, spesso con variazioni minime. In particolare, nei primi anni delle scuole medie e superiori, oltre un terzo dei libri viene ripubblicato, rendendo difficile il riuso. L’indagine avviata nel 2023 è entrata ora nella fase finale, con case editrici chiamate a rispondere entro settembre. Se emergeranno pratiche scorrette, potrebbero arrivare sanzioni milionarie entro la fine dell’anno. Intanto, l’Adoc propone di estendere la detrazione fiscale al 19% anche per i testi scolastici, misura che il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha dichiarato di star valutando per la prossima Manovra. «Serve uno sforzo anche da parte delle case editrici: il costo dell’istruzione non può diventare un privilegio», ha concluso Rea.
A livello statale sono stati stanziati 137 milioni di euro per il 2024/2025 a sostegno dell’acquisto dei testi scolastici, cifra che salirà a 139 milioni per il prossimo biennio. Regioni e Comuni erogano inoltre voucher, buoni libro e rimborsi, rivolti alle famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro. Esistono anche strumenti come la Carta Cultura e la Carta del Merito, che offrono 500 euro ai diciottenni per spese educative. L’Adoc chiede infine di potenziare le biblioteche solidali, incentivare il riuso e lo sharing dei testi scolastici, e rafforzare l’applicazione degli sconti fino al 15% previsti dalla legge ma poco rispettati.