
Roma, il ministro Schillaci rassicura: “Situazione West Nile sotto controllo”

Crescono i casi di West Nile Virus in Italia, con 145 infezioni confermate nell’uomo, di cui 59 con forma neuro-invasiva e 12 decessi. I dati aggiornati dall’Istituto Superiore di Sanità preoccupano soprattutto per la diversa distribuzione geografica rispetto al passato: a essere maggiormente colpite sono infatti le regioni del Centro e Sud Italia, con il Lazio (93 casi) e la Campania (24) in testa. Nonostante l’aumento delle infezioni, il Ministro della Salute Orazio Schillaci rassicura: «La situazione è sotto controllo e costantemente monitorata, in linea con gli anni precedenti».
La diffusione del virus, segnalata in 37 province di 10 regioni, rispecchia l’andamento climatico dell’estate 2025, che ha visto un Nord Italia più fresco e instabile, rallentando la proliferazione delle zanzare. Al contrario, le condizioni favorevoli al Centro hanno favorito un’espansione dell’infezione. Tra i 145 casi confermati, si contano 10 donatori di sangue asintomatici e 75 casi febbrili, oltre ai 59 già citati con gravi complicanze neurologiche. Le vittime sono state registrate in Piemonte (1), Lazio (4) e Campania (7).
«Nel 2024 abbiamo osservato 484 casi e 36 decessi, ma nessun allarme mediatico. Eppure, i numeri sono inferiori a quelli del 2018 e del 2022», ha sottolineato il Ministro, evidenziando un approccio più equilibrato alla comunicazione del rischio. Il Ministero della Salute ha attivato tutte le misure previste dal Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025, puntando su disinfestazioni strategiche, monitoraggio entomologico e rafforzamento della comunicazione. È attivo il numero di pubblica utilità 1500, che dal 21 al 25 luglio ha ricevuto oltre 400 chiamate, il 32% delle quali su modalità di protezione dalle zanzare. Il 12 agosto una delegazione ministeriale incontrerà le autorità di Latina e Caserta per verificare l’attuazione delle misure. «Il nostro è un approccio integrato One Health, che tiene conto della salute umana, animale e ambientale», ha spiegato Schillaci, annunciando la creazione di una cabina di regia permanente e il rafforzamento del Gruppo Operativo Arbovirosi.
L’infezione da West Nile, trasmessa da zanzare infette, è asintomatica nell’80% dei casi, ma può provocare febbre o sintomi lievi in 1 persona su 5. La forma grave, che interessa 1 su 150 infettati, può causare encefalite e meningite, con una mortalità inferiore al 10%, soprattutto tra anziani e soggetti immunodepressi. Tra i fattori che potrebbero modificare i cicli epidemici ci sono anche l’anticipo della migrazione degli uccelli e il precoce sviluppo delle zanzare.
Il Ministero invita i cittadini a proteggersi dalle punture, utilizzare repellenti, installare zanzariere e prestare attenzione alle segnalazioni delle autorità locali. L’estate 2025 conferma, ancora una volta, quanto il cambiamento climatico influenzi le dinamiche epidemiologiche, rendendo sempre più urgente una strategia di prevenzione integrata e continuativa.