
Ponte sullo Stretto, approvato il progetto definitivo. Salvini esulta – 13 miliardi di euro e 7 anni di lavori. E fioccano le critiche

Ponte sullo Stretto, approvato il progetto definitivo. Salvini esulta – 13 miliardi di euro e 7 anni di lavori.
Il ponte sullo Stretto di Messina si appresta a diventare una delle infrastrutture più imponenti mai realizzate in Italia. Con un investimento previsto di circa 13,5 miliardi di euro e un tempo di costruzione stimato in sette anni, questo progetto rappresenta un punto di svolta sia per il sistema dei trasporti nazionali che per l’integrazione europea.
Il ponte avrà una lunghezza complessiva di 3.666 metri, con una campata centrale sospesa di 3.300 metri, la più lunga al mondo nel suo genere. Larghezza complessiva: 60,4 metri. L’infrastruttura sarà dotata di sei corsie per il traffico stradale, due binari ferroviari, una linea metropolitana e due corsie d’emergenza, trasformandosi in un nodo multimodale all’avanguardia. Le due torri principali, alte 399 metri, saranno costruite con componenti prefabbricati e assemblati in cantiere.
Il ponte sarà progettato per resistere a venti fino a 200 km/h e sismi di magnitudo 7.1, grazie a standard progettuali di ultima generazione. La durata stimata della struttura è di almeno due secoli, con sistemi digitali per il controllo e la manutenzione in tempo reale. Il via ai cantieri è atteso per l’estate 2025, con una prima fase dedicata alla preparazione dei siti, seguita dall’installazione dei piloni e dei cavi tramite speciali zattere. Entro il 2032 è prevista anche la realizzazione di circa 40 km di nuove infrastrutture stradali e ferroviarie di collegamento.
Fioccano le critiche dall’opposizione
Dopo il via libera definitivo del Cipess al progetto del Ponte sullo Stretto, molte voci critiche si sono sollevate dal mondo politico e sindacale. Le opposizioni hanno denunciato con forza l’iniziativa, definendola un’enorme perdita di denaro pubblico a discapito di infrastrutture essenziali per il Sud.
Anthony Barbagallo (PD) ha parlato di “giornata triste”, descrivendo l’opera come simbolo di propaganda e lontana dalle vere priorità del Mezzogiorno. Anche il Movimento 5 Stelle, attraverso il senatore Pietro Lorefice, ha criticato la decisione, lamentando che mentre si trovano i fondi per il ponte (13,5 miliardi), mancano ancora oltre 17 miliardi per completare l’Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria.
Da Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli ha accusato il governo di voler spendere 14,6 miliardi senza alcun investimento privato, definendo il ponte “il capolavoro della propaganda di Salvini”. Nicola Fratoianni ha parlato di una scelta “folle”, dannosa sia dal punto di vista ambientale che economico.
Anche i sindacati Cgil e Fillea hanno espresso forte contrarietà, segnalando che il Paese ha ben altre urgenze, come il completamento della Statale Ionica, la messa in sicurezza dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, la modernizzazione delle ferrovie e la crisi idrica in Sicilia. Secondo i sindacati, il governo sta ignorando opere strategiche già previste e finanziate, favorendo un progetto isolato e non prioritario.