
Torino – Da oggi l’offerta in chiesa si fa con il Pos: rivoluzione nelle parrocchie

Addio monetine nella cassetta, benvenuto Pos. Anche le chiese italiane si avviano verso la modernizzazione digitale. Da oggi, in numerose parrocchie della Penisola, sarà possibile fare l’offerta con carta di credito o bancomat, proprio come in un negozio o al bar. Una novità che, dopo una fase sperimentale durata due anni, parte ufficialmente proprio nel cuore del Giubileo 2025 e coinvolge sempre più realtà locali, tra cui diverse parrocchie torinesi.
Finora erano solo una trentina le chiese, da Trento a Catania, dotate di terminali per i pagamenti elettronici. Ora il progetto viene esteso su larga scala grazie alla collaborazione con Numia, azienda specializzata in soluzioni digitali per enti religiosi e no profit. «Con il Giubileo e l’arrivo di milioni di pellegrini – spiega Fabio Pugin, amministratore delegato di Numia – ci sarà un aumento del flusso di fedeli, molti dei quali stranieri e abituati a questo tipo di donazione. Portiamo in chiesa un servizio moderno e utile».
L’iniziativa risponde anche a un’esigenza pratica: sempre più persone utilizzano poco o niente il contante. Secondo don Claudio Francesconi, economo della CEI, «il Pos è anche un modo per garantire maggiore trasparenza, tracciabilità delle offerte e una gestione più efficiente delle risorse».
I vantaggi sono molteplici: dalla semplificazione della contabilità interna alla possibilità per i fedeli di donare importi precisi, senza essere limitati dal contenuto del portafoglio. Il sistema favorisce anche la sicurezza, riducendo il contante circolante e il rischio di furti.
Ma il cambiamento non è solo tecnologico: è culturale. Le parrocchie si aprono così a un nuovo linguaggio, capace di dialogare con le abitudini di vita contemporanee, senza snaturare il gesto della donazione. Una rivoluzione silenziosa, ma destinata a cambiare il volto della Chiesa del futuro.