
Roma, al Teatro delle Vittorie la camera ardente per Pippo Baudo

Sarà la Sicilia, la terra natale, ad accogliere l’ultimo saluto a Pippo Baudo, morto sabato sera a Roma a 89 anni. I funerali si terranno mercoledì alle ore 16 nel santuario di Santa Maria della Stella a Militello in Val di Catania, borgo Unesco e “Borgo dei borghi 2025”. Il Comune proclamerà il lutto cittadino, mentre il Tg1 trasmetterà la diretta dalle 15.30 alle 18.10.
A Roma, il conduttore sarà ricordato nel luogo simbolo della sua carriera: il Teatro delle Vittorie, per anni “casa” dei suoi successi televisivi, da Fantastico a Novecento e a Scommettiamo che?: programmi che in alcuni casi hannos egnato un’epoca e che hanno rappresentato il marchio di fabbrica di Baudo: una televisione d’altri tempi dove si combinavano idee, eleganza e qualità, coniugando tradizione e innovazione. Qui oggi, lunedì 18 agoasto, e domani, martedì 19 agosto, è allestita la camera ardente aperta al pubblico, scelta preferita rispetto agli studi Rai di via Teulada o alla Protomoteca del Campidoglio.
Baudo è stato il volto di Rai1, che abbandonò solo per brevi parentesi a Canale 5, prima di ritornare sempre “a casa”. Ha condotto per ben 13 volte il Festival di Sanremo, lanciando carriere e scoprendo talenti come Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Beppe Grillo. La sua televisione, fatta di eleganza e innovazione, capace di parlare tanto al pubblico colto quanto alle masse, lo ha reso un’icona nazional-popolare nel senso più nobile del termine. Neologismi entrati nei dizionari – baudismo, baudesco, pippobaudiano – testimoniano l’impronta lasciata sulla cultura italiana.
Il mondo dello spettacolo si è stretto nel ricordo: da Amadeus a Milly Carlucci, da Orietta Berti a Paolo Bonolis, fino a Claudio Baglioni e Stefano De Martino. Con affetto ironico, Beppe Grillo ha scritto: «Ora che comparirai al Supremo, cerca di non dire “L’ho scoperto io”». Roberto Benigni, ricordando la gag di Sanremo 2002, ha dichiarato: «Con lui e grazie a lui momenti di spettacolo prodigiosi, allegri e gioiosi. Un grande professionista. Grazie caro Pippo». Sabrina Ferilli, che nel 1995 affiancò Baudo sul palco dell’Ariston, ha aggiunto: «Mi ha presa che non ero nessuno e mi ha dato la possibilità di calcare le scene di Sanremo. Per me ha un merito straordinario».
Accanto a Baudo, fino all’ultimo, è rimasta la compagna e assistente Dina Minna. Tra i progetti per ricordarlo, in Liguria si pensa a una statua vicino all’Ariston, mentre a Roma il deputato Federico Mollicone propone di intitolargli una strada nei pressi di viale Mazzini, cuore della Rai. Commovente il messaggio di Lorella Cuccarini, che sui social ha scritto: «Sei stato il mio maestro e il mio papà artistico. Grazie a te i miei sogni di bambina si sono avverati. Sarai sempre il numero uno».
Dopo gli omaggi, resta la speranza che la Rai sappia dedicare a Baudo un progetto di qualità, capace di raccontare alle nuove generazioni quanto sia stato fondamentale non solo per la televisione, ma anche per la cultura e l’identità italiana.