
Comitato vaccini, rinviate a settembre le nomine dopo l’azzeramento

Il caso del comitato vaccini si è trasformato in uno dei dossier più spinosi per il ministro della Salute Orazio Schillaci. A dieci giorni dalla nomina, la lista dei 22 esperti scelti per il Nitag (Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni) è stata azzerata, dopo le proteste del mondo scientifico e una petizione firmata da 35mila persone, tra cui il Nobel Giorgio Parisi e il farmacologo Silvio Garattini. Le contestazioni riguardavano soprattutto la presenza di due medici, Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite, noti per le loro posizioni critiche nei confronti dei vaccini.
Il malumore si è manifestato fin da subito, con le dimissioni di Francesca Russo, responsabile della Prevenzione del Veneto e rappresentante della Conferenza delle Regioni. «La decisione è maturata a seguito della valutazione della composizione del gruppo, nella quale sono presenti componenti che, in passato, hanno più volte espresso pubblicamente posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche», ha spiegato Russo. Il ministro Schillaci, ex rettore di Tor Vergata, ha quindi deciso l’azzeramento del comitato, minacciando persino le dimissioni. Ma da Palazzo Chigi è filtrata irritazione: la scelta non era stata concordata, e le nomine iniziali erano frutto di indicazioni arrivate dai partiti della maggioranza.
A settembre verrà stilata una nuova lista di esperti, che sarà condivisa con il governo e con il coinvolgimento diretto degli ordini professionali, esclusi nella precedente tornata. Schillaci punta a garantire curricula solidi e pluralismo, senza però scivolare su posizioni antiscientifiche. Non sarà semplice: i due nomi contestati rappresentano sensibilità interne alla maggioranza che non scompariranno. Oltre al nodo vaccini, il ministro dovrà affrontare altri due passaggi cruciali: la riforma delle professioni mediche, al momento congelata, e la richiesta al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di due miliardi di euro in più per un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri.
Il caso ha diviso la maggioranza ma ha trovato ampio sostegno nella comunità scientifica. Letizia Moratti, presidente della Consulta nazionale di Forza Italia, ha dichiarato: «Accolgo con favore la decisione del ministro Schillaci di revocare le nomine. È fondamentale che organismi così strategici siano composti da figure libere da ogni ambiguità ideologica o posizioni antiscientifiche». Sulla stessa linea Francesco Cognetti, coordinatore del Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri: «È assolutamente prioritario tornare ad affrontare le enormi criticità del nostro servizio sanitario, oltre a chiarire come si sia potuti arrivare a un simile pasticcio». Il governo, dunque, rinvierà la partita a settembre, quando si tenterà di ricomporre il quadro e restituire credibilità a un organismo fondamentale per la politica vaccinale nazionale.