
Punture anti-obesità, boom di richieste nelle farmacie del litorale romano

Sulle spiagge laziali, da Anzio a Sabaudia, fino all’Argentario e a Castiglione della Pescaia, non si parla solo di vacanze e mode estive. Tra i discorsi sotto l’ombrellone, accanto a bikini, gossip e rincari degli stabilimenti, si fa largo un tema medico che sta rivoluzionando il modo di affrontare i problemi di peso: i farmaci anti-obesità. La scena è ormai comune: un bagnante sfoggia un fisico alleggerito e alla domanda sull’origine del cambiamento risponde candidamente: «È grazie a una cura che sto facendo».
I numeri spiegano il successo di questi medicinali. Nel Lazio e in molte altre regioni italiane, l’obesità ha raggiunto livelli preoccupanti: quasi il 30% degli adolescenti sotto i 16 anni è in sovrappeso e circa il 43% degli adulti dovrebbe perdere molti chili per ridurre i rischi cardiovascolari e motori. Il fenomeno è legato a stili di vita sempre più sedentari e a un’alimentazione poco equilibrata.
La prima svolta era arrivata con l’uso “off label” dell’Ozempic, un farmaco nato per il diabete ma usato impropriamente per dimagrire. La vera rivoluzione, però, si è avuta dieci mesi fa con l’arrivo sul mercato italiano di Wegovy e Mounjaro, farmaci autorizzati specificamente per il trattamento dell’obesità. Entrambi funzionano attraverso una penna-siringa pre-riempita con dosi da iniettare sottocute, generalmente nella zona addominale. Le farmacie, in particolare quelle delle località di mare, hanno registrato un aumento delle richieste fino al 100% negli ultimi mesi. Il trattamento, semplice da eseguire anche in autonomia, prevede mediamente quattro somministrazioni al mese.
Questi farmaci non sono pillole miracolose per perdere peso, ma terapie mediche mirate. «Entrambi i farmaci sono validi per combattere l’obesità e non un banale sovrappeso – spiega Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Fimmg – perché non sono dimagranti, ma medicinali efficaci per una specifica patologia». Il costo, tutt’altro che popolare, oscilla tra i 200 e i 600 euro a confezione e la loro erogazione è possibile solo dietro prescrizione medica, a fronte di una diagnosi di obesità. Alcune Regioni hanno introdotto forme di convenzione parziale, ma resta fondamentale il controllo specialistico. Al di là dei farmaci, i medici ricordano che la cura deve sempre prevedere una corretta alimentazione e attività fisica costante, strumenti insostituibili per la prevenzione e la salute a lungo termine. Insomma, non esistono facili scorciatoie per il dimagrimento, se non quelle che possono rappresentare un rischio per la salute e tolti i gravi casi di obesità, la migliore soluzione è sempre la stessa: mangiare sano, in maniera equilibrata, e fare attività fisica in maniera costante.