
Ucraina, attacco all’Ungheria – Colpito l’oleodotto Druzhba. E Budapest accusa Kiev: “Vogliono trascinarci in guerra”
Nella notte del 22 agosto 2025, le forze armate ucraine hanno colpito nuovamente una stazione di pompaggio del Druzhba (in russo “Amicizia”), situata nella regione di Bryansk in Russia. Sono stati usati razzi HIMARS e droni, che ha causato un incendio che ha sospeso le forniture di petrolio a Ungheria e Slovacchia per almeno cinque giorni
L’ attacco contro l’oleodotto Druzhba.
L’attacco all’infrastruttura che convoglia petrolio russo verso l’Ungheria, provocando una forte reazione politica a Budapest. Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha denunciato su X (ex Twitter) l’interruzione dei rifornimenti, sottolineando che si tratta della terza offensiva in poche settimane contro quello che viene chiamato anche “oleodotto dell’Amicizia”.
Szijjártó ha parlato di una minaccia diretta alla sicurezza energetica nazionale, accusando apertamente Kiev di voler trascinare il suo Paese in guerra. Ha poi ribadito che l’Ungheria continuerà a difendere la pace e i propri interessi strategici, senza farsi coinvolgere nel conflitto.”Questo è un altro attacco alla sicurezza energetica del nostro Paese. Un altro tentativo di trascinarci in guerra”, ha tuonato il capo della diplomazia di Budapest.
Il ministro ha inoltre chiesto un’azione concreta da parte della Commissione europea, che secondo lui avrebbe promesso a gennaio di proteggere l’approvvigionamento energetico dei Paesi membri ma che, nonostante i ripetuti episodi, è rimasta “inerte”. Secondo Szijjártó, con questi raid l’Ucraina non colpisce in primo luogo la Russia, ma piuttosto Stati come Ungheria e Slovacchia, che dipendono in larga misura da quel flusso di greggio.
A questa crisi si aggiunge l’ira del presidente americano Donald Trump, che si è dichiarato “molto arrabbiato” dopo l’attacco con droni ucraini del 13 agosto. Il premier ungherese Viktor Orbán gli ha inviato una nota ufficiale per lamentare i danni subiti alle infrastrutture energetiche del Paese. In una lettera diffusa dal partito Fidesz, Trump ha risposto duramente, ribadendo la sua irritazione e solidarizzando con Ungheria e Slovacchia.