
Insulti il tuo capo? Puoi essere licenziato. La Cassazione ha deciso: “Misura legittima”
Insulti il tuo capo? Puoi essere licenziato. La Cassazione ha deciso: “Misura legittima”.
La Corte di Cassazione ha confermato che insultare il proprio superiore può giustificare il licenziamento immediato.
La vicenda riguarda una lavoratrice che, dopo aver ricevuto un compito da lei ritenuto inadeguato, si era lasciata andare a un’offesa pesante nei confronti del capo.
Il datore di lavoro aveva deciso di interrompere il rapporto in maniera drastica, inviandole una lettera di licenziamento per giusta causa. La dipendente aveva subito contestato il provvedimento, ottenendo inizialmente ragione in primo grado. Ma i successivi gradi di giudizio hanno ribaltato la decisione.
La Corte d’Appello di Catania aveva già sottolineato come la condotta fosse di “particolare gravità”, poiché l’uso di un insulto volgare verso un superiore rappresenta un chiaro atto di insubordinazione. A rendere la situazione ancora più pesante, il fatto che l’episodio fosse avvenuto alla presenza di un’altra collega: un dettaglio che, secondo i giudici, evidenziava un atteggiamento di aperta sfida e mancanza di rispetto verso l’autorità aziendale.
Con la sentenza definitiva del 24 luglio, la Cassazione ha confermato questa interpretazione, stabilendo che il licenziamento era pienamente legittimo e proporzionato al comportamento tenuto dalla lavoratrice.