
Milano – Armani, un patrimonio colossale di 13 miliardi di euro. Ecco a chi passerà l’Impero
Armani, l’eredità di un impero da 13 miliardi. Con la morte di Giorgio Armani si chiude una stagione irripetibile della moda italiana e mondiale. Ma si apre anche il capitolo della successione di un impero costruito in oltre cinquant’anni di carriera.
Il patrimonio personale dello stilista è stimato tra gli 11 e i 13 miliardi. Per evitare battaglie ereditarie e garantire continuità al suo “regno”, Armani aveva già messo nero su bianco le regole della successione nel 2016, con la creazione della Fondazione che porta il suo nome. I familiari restano protagonisti: la sorella Rosanna con i figli e le nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, scomparso anni fa.
Armani, che aveva scelto Milano come città d’adozione, ha creato un gruppo con più di 600 boutique nel mondo, 8.700 dipendenti e un universo che non si limita ai vestiti: ristoranti, hotel di lusso e, di recente, persino la storica Capannina di Forte dei Marmi. Solo lo scorso anno, il marchio ha registrato ricavi per 2,3 miliardi di euro.
Ma ora la regia passerà soprattutto a Leo Dell’Orco, il collaboratore di sempre, l’uomo che da decenni affiancava Armani nelle decisioni chiave. A lui il compito di guidare il gruppo, insieme a manager di lunga data e con il supporto della famiglia.
Lo stilista possedeva il 99,9% delle quote della società, lasciando solo un simbolico 0,1% alla Fondazione.
La governance, studiata con meticolosità, prevede sei categorie di azioni con pesi e diritti di voto diversi, così da evitare conflitti interni. Il consiglio di amministrazione conterà otto membri, tra cui presidente e amministratore delegato, nominati con un sistema bilanciato.
Il futuro, dunque, non è lasciato al caso. Armani ha voluto che il suo marchio sopravvivesse a lui senza scosse, nel segno della disciplina e della visione che lo hanno reso unico
. Una continuità che oggi appare come l’ultimo grande gesto di stile di “Re Giorgio”.