
Torino – Scoperta maxi frode da 100 milioni di euro: sigilli allo storico bar Norman, coinvolti noti ristoranti
A Torino la Guardia di Finanza ha portato alla luce un vasto sistema di frode fiscale che avrebbe generato un giro d’affari illecito superiore ai 100 milioni di euro. L’operazione, avviata dalle prime ore del mattino su disposizione del gip Lucia Minutella, ha portato al sequestro preventivo di beni e disponibilità economiche per circa 26,5 milioni, ritenuti frutto dei reati contestati.
L’indagine, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria e coordinata dai magistrati Barbara Buonanno e Giulia Marchetti, ha messo sotto la lente due importanti realtà torinesi della logistica e dei servizi: Postalcoop e Cargo Broker, quest’ultima già sottoposta a liquidazione giudiziale dal novembre 2024. Secondo gli inquirenti, tra il 2018 e il 2023 sarebbero stati costruiti finti contratti di appalto e generate fatture inesistenti, allo scopo di mascherare l’impiego irregolare di manodopera e sottrarsi al pagamento delle imposte.
Sono 38 le persone indagate, 9 delle quali direttamente colpite dal provvedimento cautelare, insieme a 10 società coinvolte nello schema. Le accuse spaziano dall’emissione e utilizzo di fatture false all’omessa dichiarazione dei redditi e al mancato versamento dell’Iva, fino all’associazione per delinquere finalizzata a reati tributari.
“A conclusione degli accertamenti di polizia giudiziaria – spiega il Corriere della Sera – “è stato ricostruito un volume complessivo di fatture per operazioni inesistenti scambiate ammontante a oltre 100 milioni di euro, con il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e omesso versamento di Iva, oltreché per associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti. Su tali basi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il gip Lucia Minutella, accogliendo la richiesta della Procura ha disposto il sequestro preventivo per complessivi 26,5 milioni di euro, ritenuti profitto dei reati contestati. Lo storico bar Norman In tale sede è stato inoltre disposto il sequestro preventivo – volto a evitare l’aggravamento o il protrarsi delle conseguenze dei reati – della principale società «filtro» coinvolta nel sistema, avente attualmente oltre 500 lavoratori dipendenti e operante non solo nel settore della logistica ma anche in quello della ristorazione, ove ha differenziato nel tempo i propri investimenti. Di tale importante realtà imprenditoriale torinese il medesimo Giudice ha disposto l’amministrazione giudiziaria, che subentrerà nella gestione delle relative attività aziendali, tra cui si annoverano anche diversi noti ristoranti e lo storico bar Norman, al momento l’unico sotto sequestro”.