Incidenti aerei: è la fuga (sbagliata) con il bagaglio a causare la morte di un passeggero su 4. I dati

13/09/2025

Incidenti aerei: il bagaglio può costare la vita. Uno studio rivela come la corsa al trolley rallenti le evacuazioni e moltiplichi le vittime
L’analisi della FAA e dell’Università di Greenwich dimostra che la tendenza a salvare valigie e zaini durante le emergenze a bordo provoca ritardi fatali. In alcuni scenari muore un passeggero su quattro.

Quando un aereo prende fuoco, ogni istante diventa prezioso. La regola internazionale dei 90 secondi – il tempo massimo in cui un velivolo deve poter essere evacuato con metà delle uscite disponibili – non è stata scelta a caso: trascorsi quei minuti, il fumo tossico e le fiamme rendono la cabina invivibile, trasformando la fuga in una lotta per la sopravvivenza. Eppure, nonostante la gravità del pericolo, molti passeggeri continuano a ripetere lo stesso errore: cercare di portare con sé il proprio bagaglio.

Lo dimostrano le immagini, diventate virali, di persone che escono dagli aerei in fiamme stringendo valigie rigide, zaini e persino giacche. Una scena osservata in diversi incidenti, come quello del luglio 2025 a Denver su un volo American Airlines. Ma adesso, oltre alle testimonianze, arrivano dati scientifici che confermano l’impatto devastante di questo comportamento.

Le cose peggiorano se anche solo una parte dei viaggiatori decide di recuperare i bagagli. Se lo fa un quarto dei passeggeri, l’evacuazione richiede in media 137 secondi; con metà dei viaggiatori che si ferma per il trolley si sale a 169 secondi, e quando il 75% tenta di portare via le proprie cose, il tempo arriva a superare i 200 secondi, con picchi di oltre 4 minuti. Questo si traduce, in termini pratici, nella morte di circa un passeggero su quattro, intrappolato a bordo a causa dei ritardi.

Il problema è legato sia ai tempi tecnici – estrarre un trolley dalla cappelliera può richiedere da 5 a 15 secondi – sia all’effetto domino: una sola persona che si ferma può bloccare la fila dietro, rallentare la salita sugli scivoli di emergenza o addirittura danneggiarli. A essere più penalizzati sono i viaggiatori seduti nella parte posteriore della cabina, che rischiano ritardi di oltre due minuti rispetto a chi si trova nelle prime file.

Le motivazioni di questo comportamento sono psicologiche: in situazioni di panico molti si aggrappano a ciò che ritengono familiare e indispensabile – documenti, denaro, oggetti personali – sottovalutando i rischi. Ma i ricercatori avvertono che ogni secondo speso per afferrare un bagaglio è un secondo tolto alla possibilità di salvarsi.

Il dossier propone contromisure concrete: campagne di sensibilizzazione più efficaci, video di sicurezza con messaggi espliciti (“La vita vale più di una valigia”), regolamenti più severi sull’uso delle cappelliere e simulazioni di evacuazione che riflettano il comportamento reale dei passeggeri, e non solo quello ideale previsto dai manuali.

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