
Amarezza Jacobs dopo il Flop totale ai Mondiali – L’annuncio: “Forse mi ritiro”
Il sogno di Marcell Jacobs a Tokyo si è trasformato in incubo. Nello stesso stadio che quattro anni fa lo aveva consacrato campione olimpico dei 100 metri, l’azzurro è uscito di scena in semifinale ai Mondiali, fermandosi a un 10’’16 che non gli appartiene e lasciando spazio a riflessioni amare sul proprio futuro.
“La testa mi sta dicendo che non riesce più a sopportare tutte queste delusioni”, ha dichiarato un Jacobs visibilmente scosso dopo la gara. “So che non valgo questo crono, ma è quello che ho nelle gambe in questo momento. Dopo le Olimpiadi mi ero promesso che, se avessi vissuto un’altra stagione complicata, avrei dovuto chiedermi se valesse la pena continuare”.
Parole pesanti, che suonano quasi come un annuncio di addio. L’atleta delle Fiamme Oro ha sottolineato quanto i momenti difficili abbiano segnato la sua carriera: “La gente mi ha conosciuto dopo i Giochi, ma nella mia vita sportiva le giornate di tristezza sono state tre volte di più rispetto a quelle di gioia. Ora ho bisogno di tempo per riflettere”.
Il ritorno nello stadio simbolo del suo trionfo non ha portato la magia sperata. I tanti infortuni accumulati negli ultimi mesi hanno pesato, lasciandolo senza brillantezza: “Non mi sento più leggero e fluido come una volta. Vivo da atleta 24 ore su 24, ma senza risultati diventa difficile. Gli altri sono arrivati più preparati di me, questo è lo sport: non si può vivere di ricordi”.
All’orizzonte ci sarebbe ancora la staffetta 4×100, ma Jacobs appare titubante: “C’è chi sta meglio di me, forse è giusto dare spazio ai più giovani. Decideremo nei prossimi giorni. Io amo questo sport e ho sempre avuto voglia di mettermi in gioco, ma rincorrere continuamente le stagioni e gli infortuni logora”.
Uno spiraglio, però, resta aperto. L’azzurro non chiude del tutto le porte al futuro: “Forse il prossimo anno sarà più tranquillo. Il terzo Europeo di fila potrebbe essere un obiettivo, ma resta dura continuare così”.
Dall’oro olimpico che lo ha reso un simbolo dello sport italiano alle lacrime di oggi, la parabola di Jacobs ricorda quanto fragile possa essere il confine tra gloria e fatica.