
L’Acciaio è il termometro dell’industria globale – Cina e India corrono, l’Europa arranca: i dati
Acciaio, il termometro dell’industria globale: Cina e India corrono, l’Europa arranca
I dati sulla produzione mondiale di acciaio del 2024 offrono uno spaccato netto degli equilibri industriali internazionali. E il quadro che emerge non lascia spazio a dubbi: la distanza tra l’Asia e il resto del mondo continua ad allargarsi.
Il colosso cinese resta irraggiungibile, con un miliardo di tonnellate prodotte in un solo anno, più di quanto riescano a realizzare insieme tutti gli altri Paesi. L’India, intanto, consolida la propria scalata industriale, superando quota 150 milioni di tonnellate e lasciandosi alle spalle Stati Uniti ed Europa.
Il Vecchio Continente mostra invece segnali di debolezza. La Germania, principale produttore europeo, si ferma a 37 milioni di tonnellate: una cifra che rende evidente la crescente marginalità dell’Europa nello scenario globale dell’acciaio.
Ma l’acciaio non è un materiale come gli altri: è una bussola che indica la solidità industriale e infrastrutturale di una nazione. La sua produzione misura capacità tecnologiche, peso strategico e competitività. E i numeri del 2024 confermano un divario che dovrebbe accendere più di un campanello d’allarme.
Per garantire all’Europa un ruolo di primo piano, non basta osservare la corsa altrui: occorre una politica industriale ambiziosa, capace di sostenere le filiere produttive, incentivare ricerca e innovazione, e ridurre la dipendenza da giganti esterni.
La sfida, in definitiva, non riguarda soltanto l’acciaio: in gioco c’è il futuro stesso del sistema produttivo europeo e la possibilità di mantenere un’autentica sovranità industriale.
