
Torino – Il testamento ‘segreto’ di Gianni Agnelli: “John Elkann non doveva ereditare così tanto” . Cosa c’è scritto
Nuovo capitolo nella lunga disputa legale che oppone Margherita Agnelli ai suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann. Durante l’udienza civile del 29 settembre 2025, i legali di Margherita hanno depositato un documento fino a oggi inedito: un testamento redatto da Gianni Agnelli nel 1998. Nel testo, l’Avvocato scriveva di voler lasciare al figlio Edoardo la propria quota nella società semplice Dicembre, la holding di famiglia che rappresenta il cuore degli interessi economici degli Agnelli, controllando miliardi di asset tra cui la partecipazione in Exor, azionista di riferimento di Stellantis e Ferrari.
Il documento, apparentemente autografo, era già emerso in passato nell’ambito di un’inchiesta penale sul patrimonio Agnelli condotta dalla procura di Torino, in cui i fratelli Elkann erano stati indagati per questioni fiscali. Ora Margherita chiede che il testamento venga considerato nel procedimento civile in corso, sostenendo che dimostri come le volontà del padre non siano state rispettate. Secondo la sua posizione, poiché Edoardo – figlio dell’Avvocato – è morto nel 2000, la quota avrebbe dovuto passare ai suoi eredi diretti, cioè a lei stessa e a Marella Caracciolo, madre di Gianni e nonna di John.
La ricostruzione di Margherita contrasta con quanto avvenuto in realtà dopo la morte dell’Avvocato: la vedova Marella Caracciolo trasferì al nipote John Elkann circa il 25,37% della Dicembre, permettendogli di conquistare il controllo della società e di diventare il punto di riferimento del gruppo. Margherita, invece, aveva firmato nel 2004 un accordo transattivo con i figli, con cui aveva accettato di uscire dal capitale della holding e di rinunciare a ulteriori rivendicazioni sull’eredità dei genitori.
I legali degli Elkann hanno reagito con fermezza, sostenendo che il presunto testamento non cambia nulla: al momento della morte di Gianni Agnelli, Edoardo era già deceduto e dunque le quote erano passate legittimamente alla moglie e alla figlia, secondo la normativa vigente. L’assetto della Dicembre – ribadiscono – fu definito con l’accordo del 2004 e non può più essere rimesso in discussione dopo oltre vent’anni. Inoltre, affermano che ogni ulteriore pretesa sarebbe comunque giuridicamente estinta e che l’iniziativa di Margherita serva più ad alimentare il dibattito mediatico che a incidere sul piano legale.
La controversia, che va avanti da anni, proseguirà nei prossimi mesi con nuove udienze. Intanto, il ritrovamento e la presentazione di questo documento aggiungono un ulteriore livello di complessità a una vicenda che intreccia diritto ereditario, grandi patrimoni e i delicati equilibri della famiglia Agnelli-Elkann.