
A Torino è il giorno di Cristina Prandi – Si insedia la prima Rettrice dell’Università in 621 anni di storia
Con il suo insediamento ufficiale, Cristina Prandi entra oggi nella storia dell’Università di Torino: è infatti la prima donna a ricoprire la carica di rettrice nei 621 anni di vita dell’ateneo. Sessant’anni, biologa con una laurea in Scienze Biologiche conseguita nel 1988 e docente di Chimica, guiderà l’università in una fase complessa e al tempo stesso decisiva per la città e il mondo accademico.
Università e città: un destino condiviso
Tra le priorità, la nuova rettrice ha indicato la creazione di un tavolo metropolitano permanente, che metta in rete l’Università, il Politecnico e gli enti locali. L’obiettivo è valorizzare Torino come città universitaria capace di accogliere i circa 120 mila studenti che animano il territorio, garantendo spazi più moderni, accessibili e in grado di stimolare la rigenerazione urbana.
“Assumo questa carica con grande senso di responsabilità – le prime parole della nuova Rettrice-: responsabilità verso questa comunità nella speranza di costruire un futuro migliore. Ma sento anche un eredità di inestimabile valore. Inizia un tempo nuovo: non mi sfugge il fatto di essere la prima donna a essere eletta rettrice, frutto di un cammino collettivo. Ma non è un punto di arrivo: è un punto di partenza lungo un cammino ancora lungo visto che solo la metà delle donne lavora e una su cinque è costretta a lasciare i lavoro dopo la maternità”.
“Dobbiamo rafforzare la nostra funzione pubblica costruendo saperi in modo libero e indipendente: abbiamo bisogno di tutti, di ogni età e competenza. Servono percorsi e spazi di confronto anche nella distribuzione delle risorse e nell’uso della tecnologia. Non c’è partecipazione o trasparenza senza un primo fondamentale livello di condivisioni di conoscenza”.
Su Gaza:
“Oggi sono in corso 50 conflitti, dall’Ucraina a Gaza, dove si spezzano vite e si interrompe la possibilità di costruire futuro – aggiunge Prandi – “Gaza vive una violenza inaudita e la violazione dei diritti umani in quella che ormai è una guerra di sterminio: si usa il termine genocidio ed esprimiamo preoccupazione per la missione della Sumud Flotilla. Quel che accade interroga la nostra vocazione: non possiamo solo denunciare, ma passare ai fatti. Borse di studio, progetti di ricostruzione condivisa e sostegno alla realizzazione di corridoi umanitari. Ma pure spazi di confronto e conoscenza: se non lo si fa all’Università, quali altri luoghi rimangono? Non si può rimanere indifferenti”.
Didattica e ricerca nell’era dell’intelligenza artificiale
Secondo la nuova Retrice, nei prossimi sei anni l’ateneo cambierà profondamente sotto l’impatto delle nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale sarà una sfida cruciale: dovrà essere integrata nella didattica e nella ricerca, ma con un approccio critico, per evitare un uso acritico di strumenti come ChatGPT. La formazione, ha sottolineato, dovrà diventare sempre più interdisciplinare.
Con la sua nomina, l’Università di Torino non solo scrive una pagina di storia al femminile, ma avvia anche un percorso di rinnovamento, in cui il rapporto con la città, l’innovazione tecnologica e l’attenzione al benessere delle persone diventeranno i pilastri di un mandato che segna una svolta.