
Milano – Una marea umana per Gaza: in piazza 80mila persone. Bloccata la Tangenziale Est
Manifestazione di massa a sostegno della causa palestinese: a Milano sono scese in piazza circa 80mila persone. L’evento, collegato alla campagna internazionale Global Sumud Flotilla, si è trasformato in una giornata di forte impatto sulla città, con pesanti conseguenze per la viabilità e il trasporto pubblico.
Il corteo principale è partito da Porta Venezia in mattinata, riempiendo piazza Oberdan già dalle prime ore grazie alla partecipazione di studenti, famiglie e lavoratori. In testa c’erano la Cgil e diversi sindacati di base che avevano proclamato lo sciopero generale. Il percorso ha seguito le principali arterie cittadine – da corso Buenos Aires fino a piazza Leonardo da Vinci – attraversando viali e piazze centrali, con migliaia di manifestanti che hanno sfilato pacificamente.
Intorno a mezzogiorno, una parte del corteo – circa 3mila persone appartenenti soprattutto a centri sociali e sindacati autonomi – si è staccata per dirigersi verso le tangenziali. Alle 14 circa, questo gruppo ha raggiunto la Tangenziale Est (A51) all’altezza di Rubattino, bloccando la carreggiata in direzione sud fino allo svincolo di Lambrate e causando la paralisi del traffico. Si è trattato, secondo gli organizzatori, di un gesto “simbolico” ma al tempo stesso forte, come ha sottolineato Pietro Cusimano dell’Usb Lombardia, che ha parlato di “una risposta all’altezza dell’attacco israeliano contro le navi di aiuti umanitari”.
Durante la marcia non sono mancati momenti di tensione: un piccolo gruppo di incappucciati ha cercato il confronto con le forze dell’ordine, ma è stato isolato dagli stessi manifestanti, intenzionati a mantenere un clima non violento.
L’impatto sulla mobilità cittadina è stato enorme. Molte linee di tram, autobus e filobus hanno subito deviazioni o interruzioni, soprattutto nelle zone di Lambrate, Piola, Susa e Loreto, con pesanti disagi per i passeggeri. Parallelamente, lo sciopero del trasporto ferroviario ha provocato cancellazioni e ritardi alla stazione Centrale, con treni soppressi verso città come Roma, Firenze e Napoli.
Non solo: nella stessa mattinata i manifestanti del sindacato Si Cobas e i Giovani palestinesi hanno bloccato anche l’hub logistico ferroviario di Pioltello, aggravando ulteriormente la situazione.
Le autorità hanno predisposto misure di sicurezza rafforzate, soprattutto vicino alle sedi diplomatiche come il Consolato americano, già preso di mira nelle manifestazioni di fine settembre con roghi di bandiere e tentativi di assalto alla stazione Centrale. Anche in questa occasione, polizia e forze dell’ordine sono rimaste in allerta per prevenire possibili scontri.