
Torino – Marea umana per Gaza, serpentone di 3 Km: “Siamo 100mila”. Tentato l’assalto a Leonardo
A Torino mobilitazione imponente in solidarietà con la popolazione palestinese e in difesa della Flotilla diretta a Gaza, bloccata nei giorni scorsi. La città è stata attraversata da manifestazioni, scioperi e azioni di disturbo che hanno coinvolto decine di migliaia di persone.
Già dalle prime ore del mattino sono partiti i primi presidi: un gruppo di attivisti ha bloccato i furgoni dei corrieri presso l’hub Amazon di Brandizzo, mentre un altro ha cercato di raggiungere le Ogr, sede dell’Italian Tech Week, dove erano presenti Jeff Bezos e Ursula von der Leyen. Nonostante il tentativo di avvicinarsi all’evento, i manifestanti sono stati respinti dalle forze dell’ordine con i lacrimogeni; nel corso degli scontri sarebbero stati lanciati sassi e si è registrata almeno una persona ferita.
Il corteo principale, partito da piazza Palazzo di Città, ha visto un’affluenza enorme: secondo la Cgil erano 100mila le persone in piazza, con la presenza di studenti, famiglie, associazioni e sindacati. Il lungo serpentone, che si estendeva per circa tre chilometri, ha attraversato il centro cittadino fino a corso Unità d’Italia. Il segretario regionale Giorgio Airaudo ha ribadito la richiesta di pace, il riconoscimento dello Stato di Palestina e la liberazione degli equipaggi della Flotilla, definendo la partecipazione un segnale contro “le provocazioni di Meloni e Salvini”.
Non sono mancati episodi di tensione.
Una parte del corteo, composta da gruppi antagonisti e attivisti pro Palestina, si è staccata per dirigersi verso corso Francia. Alcuni di loro hanno puntato alla sede della Leonardo, obiettivo considerato simbolico per le forniture di armi, e hanno dato vita a un fitto lancio di petardi, bottiglie e altri oggetti contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni.
Parallelamente, nel pomeriggio è stata annunciata una nuova manifestazione da piazza Castello, dopo il corteo principale. L’atmosfera resta tesa, soprattutto dopo il blitz violento avvenuto il giorno precedente alle Ogr, quando un gruppo aveva cercato di forzare i blocchi di sicurezza.
La giornata ha visto una grande partecipazione popolare: sindacati, studenti, associazioni e semplici cittadini hanno riempito le strade torinesi, dando vita a una delle manifestazioni più grandi degli ultimi anni in città.