
Milano – È morto Aimo Moroni, chef dello storico ristorante milanese ‘Aimo e Nadia’
Si è spento a Milano, all’età di 91 anni, Aimo Moroni, uno dei cuochi più importanti della ristorazione italiana. Nato a Pescia (Pistoia) nel 1934, Moroni ha saputo fondere la tradizione toscana con la creatività milanese, dando vita insieme alla moglie Nadia Giuntoli a uno dei ristoranti simbolo della cucina d’autore: Il Luogo di Aimo e Nadia. La sua morte segna la fine di un’epoca per la gastronomia italiana, ma anche l’eredità di un modo di intendere la cucina come cultura, identità e passione autentica.
Arrivato nel capoluogo lombardo da adolescente, poco dopo la guerra, Moroni iniziò la sua carriera come garzone e lavapiatti, crescendo professionalmente grazie alla curiosità e al rigore. Nel 1962, insieme a Nadia, aprì una piccola trattoria in via Montecuccoli, dove proponeva piatti semplici della tradizione toscana. Da quel modesto inizio nacque una lunga avventura gastronomica che avrebbe cambiato il volto della ristorazione italiana. La loro cucina si evolve nel tempo: da proposta regionale diventa alta cucina italiana, sempre fedele alle origini ma capace di innovare senza mai tradire la verità del sapore.
Negli anni Settanta arrivano i primi riconoscimenti, tra cui la stella Michelin, seguita poi da una seconda negli anni Novanta, quando la figlia Stefania Moroni entra in azienda. È in questo periodo che la storica insegna assume il nome Il Luogo di Aimo e Nadia, a rappresentare una filosofia che unisce arte, cultura e gastronomia in un’unica esperienza sensoriale. Nel 2005 Aimo riceve l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza cittadina di Milano, per il contributo dato alla valorizzazione della cucina italiana nel mondo.
Negli ultimi anni, il testimone è passato agli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che hanno saputo proseguire il suo cammino, portando avanti la memoria del fondatore con un approccio moderno e sostenibile. Da questa eredità sono nati anche il BistRo Aimo e Nadia e Voce Aimo e Nadia alle Gallerie d’Italia, due progetti che mantengono vivo il legame con la città e la sua cultura gastronomica.