
Torino – Dopo 80 anni chiude lo storico Colorificio Piemontese: addio ad un pezzo di storia torinese
Un altro pezzo di storia torinese si prepara a dire addio. Dopo quasi otto decenni di attività, chiuderà definitivamente il Colorificio Piemontese di piazza Carducci 165, punto di riferimento per artisti, decoratori e appassionati di belle arti dal lontano 1945. La chiusura è fissata per il 29 novembre, e segnerà la fine di un’attività che ha accompagnato generazioni di creativi e artigiani.
A darne l’annuncio è Mauro Elia, 63 anni, titolare e anima del negozio. Elia iniziò a lavorare lì da giovanissimo, nel 1981, spinto dalla sua passione per l’arte, l’unica materia che amava davvero a scuola. Otto anni dopo, nel 1989, decise di rilevare l’attività, facendone la sua seconda casa. “È stato un lavoro bellissimo – racconta – ma dopo più di quarant’anni è arrivato il momento di fermarsi. Siamo tutti prossimi alla pensione e nessuno ha voluto prendere il testimone”.
Nonostante gli sforzi per trovare un successore, nessuno si è fatto avanti. “Oggi i giovani preferiscono la tecnologia, ma qui servono manualità, pazienza e sensibilità: nessuna intelligenza artificiale può sostituire l’occhio umano quando si deve creare un colore o un effetto particolare”, ha spiegato a La Stampa Elia, che avrebbe anche accettato di affiancare un eventuale erede per un periodo di formazione.
Per salutare i clienti affezionati, il negozio proporrà nelle ultime settimane sconti speciali su vernici, pennelli e materiali artistici, in modo da svuotare le scorte e offrire un ultimo grazie a chi, in tutti questi anni, ha varcato la soglia del laboratorio. “Il mondo del colore è magico – dice con emozione – e ho conosciuto persone straordinarie, ognuna con la propria sfumatura di creatività”.
Con la chiusura del colorificio, piazza Carducci perde un altro storico presidio commerciale. Elia osserva con rammarico come la zona sia cambiata: “Un tempo era una piazza viva e curata, oggi è segnata dal degrado e dalla mancanza di controlli. La metropolitana e la pedonalizzazione non hanno portato il miglioramento che speravamo”.