
Scontri a Torino, parla la Polizia – “Sono maranza ‘arruolati’ dai Centri sociali. E ci odiano”
Le violenze scoppiate a Torino lo scorso venerdì, durante la manifestazione che ha attraversato il centro cittadino, hanno acceso i riflettori su un fenomeno preoccupante: gruppi di giovanissimi, molti dei quali minorenni e di origine nordafricana, coinvolti negli scontri e nei vandalismi tra Porta Susa, piazza Castello e via Po.
Secondo quanto emerge dalle indagini della Digos, e dale dichiarazioni degli agenti, si tratterebbe in gran parte di ragazzi appartenenti alle cosiddette baby-gang della zona di Barriera di Milano, “arruolati” per l’occasione da militanti dei centri sociali.
Gli agenti stanno ora analizzando i numerosi filmati per identificare i responsabili dei disordini. Stando alle prime ricostruzioni, i giovani — con il volto coperto e vestiti di scuro — sarebbero stati reclutati durante una tappa del corteo in piazza della Repubblica, per poi essere diretti verso alcuni obiettivi specifici nel centro della città, tra cui la stazione di Porta Susa, la Prefettura e via Po. Una volta giunti sul posto, avrebbero agito in modo autonomo e disorganizzato, provocando caos, danni e momenti di forte tensione con le forze dell’ordine.
La polizia ha sottolineato come questi ragazzi mostrino un atteggiamento di ostilità crescente verso gli agenti, alimentato anche dall’influenza degli ambienti antagonisti. Si tratta di una dinamica già osservata in precedenti episodi di violenza urbana, come quello dell’8 gennaio scorso durante il corteo per Ramy, che aveva seguito uno schema molto simile.