
Crolla il consumo di vino e alcolici fra i giovani – I dati di una generazione salutista
In Europa, e soprattutto in Italia, si beve sempre meno vino e alcolici. A confermare una tendenza che si andava delineando già da qualche anno arrivano i nuovi dati elaborati da Circana, società internazionale specializzata in analisi di mercato, presentati al Beverage Forum Europe di Londra. I numeri raccontano un cambiamento profondo nelle abitudini di consumo: il 71% dei consumatori europei dichiara di acquistare, conservare o consumare meno alcol rispetto al passato, mentre quasi un quarto dei giovani tra i 25 e i 35 anni ha smesso del tutto di comprare bevande alcoliche.
Gli esperti parlano di un vero e proprio “riassetto strutturale” del mercato del beverage, determinato dall’avvento di una nuova generazione di consumatori attenti alla salute, alla sostenibilità e al benessere personale. Il tradizionale bicchiere di vino a tavola o l’aperitivo alcolico lasciano sempre più spazio a alternative analcoliche o a basso contenuto di alcol, come cocktail “zero”, kombucha, soft drink naturali e bevande funzionali.
Il fenomeno non è isolato ma coinvolge l’intero continente: nei sei principali mercati europei – Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito – il valore complessivo del comparto beverage ha raggiunto 166 miliardi di euro, pari al 23% della domanda totale di prodotti alimentari di largo consumo. Tuttavia, la crescita si concentra oggi soprattutto sui segmenti “healthy” e innovativi, non più legati al consumo tradizionale di alcolici.
Dietro questa trasformazione si nasconde una nuova sensibilità culturale. I giovani europei, a differenza delle generazioni precedenti, associano sempre meno l’alcol al divertimento o alla socialità, preferendo stili di vita più equilibrati e consapevoli. Sport, alimentazione sana e attenzione al benessere mentale stanno ridefinendo le abitudini di consumo, trasformando il modo in cui l’Europa — patria del vino e della birra — guarda oggi al proprio bicchiere.