
Confindustria: “2025 anno cruciale per verificare l’efficacia delle politiche europee a sostegno del settore siderurgico”

«Il 2024 è stato un anno complesso per l’intero comparto siderurgico», ha dichiarato Barbara Beltrame Giacomello, presidente di Confindustria Vicenza, intervenendo il 9 ottobre al Summit delle 200 Top Italian Companies, ospitato nella sede del gruppo Marcegaglia.
Durante il panel “I fattori competitivi e i limiti alla crescita”, la manager ha tracciato un quadro lucido delle difficoltà e delle prospettive del settore.
Secondo Beltrame Giacomello, la definizione data dalla Banca Centrale Europea – “una ripresa graduale in un contesto avverso” – descrive perfettamente la fase attuale. La contrazione della produzione globale e la debolezza della domanda europea hanno inciso sulle performance industriali, mentre i costi energetici e delle materie prime, ancora elevati, continuano a pesare sulla redditività delle imprese.
“Nonostante ciò – ha spiegato Beltrame Giacomelo – ” abbiamo mantenuto una rigorosa disciplina finanziaria e investito nel futuro, dando concretezza al piano industriale 2025-2029. I risultati del primo trimestre 2025 mostrano segnali incoraggianti: la crescita dell’Ebitda adjusted, la solidità finanziaria e il focus sui prodotti ad alto valore aggiunto confermano la validità delle nostre scelte strategiche. Il 2025 sarà un anno cruciale per verificare l’efficacia delle politiche europee a sostegno del settore siderurgico.
Nei giorni scorsi – ha aggiunto – “la Commissione europea ha annunciato una stretta sull’import di acciaio, con l’obiettivo di tutelare l’industria continentale dalla concorrenza sleale e dalla sovracapacità globale. Le quote d’importazione a dazio zero verranno dimezzate, mentre i dazi oltre soglia saliranno dal 25% al 50%. Verrà inoltre introdotto l’obbligo di certificare l’origine del metallo, per contrastare pratiche elusive e triangolazioni. Si tratta di un provvedimento che rafforza la sovranità industriale europea e sostiene la transizione verde del comparto. Le reazioni non si sono fatte attendere: The European Steel Association (EUROFER) ha accolto positivamente la decisione, considerandola un passo avanti verso un mercato più equilibrato, mentre European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA) ha espresso preoccupazione per il possibile impatto sui costi dell’automotive. Queste misure, destinate a sostituire le attuali salvaguardie in scadenza nel 2026, rappresentano un banco di prova per tutto il sistema industriale europeo. Per il nostro gruppo, rafforzano la convinzione che la competitività si costruisca su innovazione, qualità e investimenti sostenibili, i veri pilastri della crescita in un contesto globale sempre più selettivo”.
La foto dal profilo LinkedIn di Barbara Beltrame Giacomello