
Torino – Anche l’azienda Cerence lascia l’Italia: licenziati 54 lavoratori. Nuovo colpo per il settore
Una notizia che ha colto tutti di sorpresa e che sta destando forte preoccupazione nel mondo del lavoro torinese: la Cerence, società statunitense attiva nello sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale conversazionale per l’industria automobilistica, ha deciso di chiudere la sede italiana di Torino, situata in strada del Lionetto 6. La decisione comporta il licenziamento collettivo di tutti i 54 dipendenti, segnando un nuovo colpo per un settore, quello dell’automotive, già in profonda crisi.
La Cerence, con sedi anche in Belgio, Paesi Bassi e Germania, collabora con importanti case automobilistiche internazionali e si occupa di sviluppare assistenti virtuali e sistemi di interazione uomo-macchina, strumenti considerati il futuro dell’auto intelligente. Per questo motivo, la sua uscita dall’Italia appare ancora più significativa e preoccupante, poiché riguarda proprio uno dei comparti innovativi su cui Torino aveva più volte dichiarato di voler costruire la propria rinascita industriale e tecnologica.
La chiusura arriva a pochissime ore di distanza dall’annuncio di un’altra azienda del settore, la Algo di Orbassano, che ha comunicato il taglio di 26 posti di lavoro. Due episodi ravvicinati che evidenziano come la crisi dell’automotive piemontese non si limiti più alle filiere tradizionali, ma coinvolga anche le imprese più innovative, quelle legate alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale.
A lanciare l’allarme sono stati i sindacati Slc-Cgil e Fistel-Cisl, che hanno denunciato il rischio di un effetto domino sull’intero ecosistema industriale torinese. “La progressiva dismissione del comparto auto sul territorio – hanno spiegato i segretari Ivan Corvasce e Anna De Bella – non sta colpendo solo la produzione manifatturiera, ma anche le realtà più avanzate, quelle impegnate nelle nuove tecnologie di interazione uomo-macchina. È un segnale negativo per una città che vuole proporsi come polo strategico nazionale per l’intelligenza artificiale”.
Slc-Cgil e Fistel-Cisl hanno annunciato che metteranno in campo tutte le iniziative sindacali possibili per scongiurare i licenziamenti e difendere i lavoratori, ma anche per richiamare l’attenzione delle istituzioni su una questione più ampia: la fuga delle imprese e dei talenti tecnologici da Torino, che rischia di compromettere il ruolo della città come centro di innovazione e ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale.