
Iran, la figlia del consigliere di Khamenei con abito scollato e niente hijab: scoppia il caso. “Scandalo nazionale”
In Iran è scoppiato un vero e proprio scandalo dopo la diffusione di un video che ritrae il matrimonio della figlia di Ali Shamkhani, ex segretario del Consiglio di sicurezza nazionale e oggi influente consigliere dell’ayatollah Ali Khamenei. Le immagini, divenute rapidamente virali sui social, mostrano la sposa con un abito bianco scollato, i capelli sciolti e senza hijab, così come la madre, vestita con un elegante abito blu ma anch’essa senza velo. Un dettaglio che ha provocato forti polemiche, perché in Iran il velo è obbligatorio per tutte le donne a partire dai sette anni, e la sua assenza rappresenta una violazione delle rigide norme morali imposte dal regime.
La cerimonia, svoltasi all’Espinas Palace Hotel di Teheran e risalente probabilmente all’aprile 2024, sarebbe rimasta privata fino a oggi, quando la diffusione del filmato ha riacceso un acceso dibattito su libertà femminile, doppie morali e privilegi dell’élite iraniana. Molti utenti hanno denunciato l’ipocrisia delle autorità religiose e politiche, accusandole di condannare duramente le cittadine comuni mentre godono di una libertà negata alla popolazione. Una donna su X ha scritto: «Mentre il regime invia decine di migliaia di agenti della polizia morale per perseguitare le donne che mostrano un ciuffo di capelli, la figlia di Shamkhani si sposa coi capelli scoperti e le spalle nude».
Il caso ha riaperto vecchie ferite, ricordando la vicenda di Mahsa Amini, la giovane morta nel 2022 dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente l’hijab. La sua morte aveva scatenato una storica ondata di proteste in tutto il Paese, simbolo della lotta contro l’oppressione di genere e le discriminazioni istituzionali.
Alcuni osservatori, tuttavia, invitano alla cautela, sostenendo che il video possa ritrarre la parte femminile della cerimonia, in cui – secondo la tradizione – le donne possono togliere il velo, lontane dagli sguardi maschili.
Ma la diffusione pubblica di quelle immagini resta di grande impatto politico e simbolico, perché evidenzia il contrasto tra le rigide leggi religiose e la vita privata ricca e disinvolta delle famiglie più vicine al potere.