
Torino – Scontri davanti al liceo. Ragazzino ammanettato dalla Digos: “Ho ancora i segni sui polsi”
Lunedì 27 ottobre a Torino, davanti al liceo Einstein di via Bologna, si sono verificati momenti di forte tensione tra un gruppo di studenti e alcuni militanti di estrema destra. Tutto è cominciato intorno alle 7.30 del mattino, quando alcuni attivisti, appartenenti a Gioventù Nazionale, si sono fermati davanti all’ingresso dell’istituto per distribuire volantini contro la cosiddetta “cultura maranza”.
La notizia della loro presenza si è rapidamente diffusa tra gli studenti, che sono usciti per contestare l’iniziativa, considerata una provocazione politica.
Una rappresentante di istituto ha cercato inizialmente di gestire la situazione in modo pacifico, chiedendo agli attivisti di gettare i volantini e allontanarsi. Ma quando uno dei militanti avrebbe spintonato o afferrato per il collo un ragazzo, la tensione è esplosa: i volantini sono stati strappati e sono iniziati spintoni, urla e insulti.
Nel caos, un sedicenne, studente di terza superiore dello stesso liceo, è stato fermato dagli agenti della Digos. Secondo la versione del giovane, sarebbe stato immobilizzato da tre agenti, ammanettato con forza e portato in questura, dove è rimasto per circa un’ora e mezza prima dell’arrivo dei genitori. «Ho ancora i segni delle manette sui polsi – ha raccontato –. Non ho colpito nessuno, mi sono solo spaventato». Le autorità, invece, sostengono che il ragazzo abbia reagito con calci e pugni, motivo per cui è stato denunciato per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale.
La scena dell’arresto ha esasperato ulteriormente gli animi: un gruppo di studenti ha tentato di impedire che il compagno venisse portato via, ma è stato respinto da una carica della polizia in assetto antisommossa. Nella confusione, tre agenti sono rimasti feriti, insieme a diversi ragazzi contusi.
L’episodio ha suscitato un’ondata di indignazione tra gli studenti torinesi, che nel pomeriggio si sono riuniti in assemblea e hanno organizzato un corteo spontaneo da piazza Castello. Circa 200 giovani hanno manifestato contro la presenza di movimenti neofascisti nelle scuole, dirigendosi verso la sede di Fratelli d’Italia in via Martorelli, sorvegliata da un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine. Durante la protesta, sono stati lanciati uova e vernice contro le vetrine e un mezzo della polizia.
Dal fronte politico, la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli ha condannato gli episodi di violenza, sostenendo che «in una democrazia tutti devono poter esprimere liberamente le proprie opinioni» e che «è inaccettabile usare il dissenso come pretesto per giustificare minacce o aggressioni».