
Sinner: “Ecco perché ho detto di No alla coppa Davis. Il mio orgoglio è essere italiano”
A pochi giorni dall’inizio delle Nitto ATP Finals di Torino, Jannik Sinner si racconta a cuore aperto nel quarto capitolo di “Jannik, oltre il tennis”, l’intervista esclusiva realizzata dal direttore di Sky Sport Federico Ferri, in onda da domani alle 20.45 su Sky Sport Tennis e Now.
Il numero uno del mondo parla con la maturità e la sincerità che lo contraddistinguono, affrontando temi che vanno ben oltre il campo da gioco: l’orgoglio di rappresentare l’Italia, la gestione delle pressioni, il rispetto per i suoi idoli e la scelta – discussa ma ferma – di non prendere parte alle finali di Coppa Davis.
“Sono orgoglioso di essere italiano”
Sinner non ha dubbi quando parla del suo legame con il Paese che rappresenta:
“Sono orgoglioso di essere italiano, felice di essere nato qui e non in Austria, o da un’altra parte. Questo Paese merita molto di più, anche di quello che sto facendo io”.
Nel corso dell’intervista, l’altoatesino riflette sulla ricchezza e la diversità che caratterizzano l’Italia:
“Perché abbiamo le strutture, abbiamo gli allenatori, abbiamo i giocatori, abbiamo tantissime mentalità differenti. Che sono anche la nostra forza: alcuni dicono che l’Alto Adige è diverso, la Sicilia è totalmente diversa, però è anche la nostra fortuna, la forza nelle differenze, sì. Quindi abbiamo di tutto per essere lì a competere contro i migliori al mondo e secondo me dobbiamo unirci, stare insieme e darci forza per avere più trofei e più orgoglio possibile, perché secondo me l’Italia lo merita”.
Gli idoli e la lezione di umiltà
L’incontro, organizzato all’Istituto di Candiolo per la Ricerca e la Cura del Cancro, in provincia di Torino, si è svolto davanti a un pubblico speciale composto da pazienti, ricercatori e medici, con la presenza di Allegra Agnelli, presidente della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro.
In questo contesto, Sinner ha ricordato i suoi modelli:
“È stato Andreas Seppi. Poi dopo, quando sono entrato un po’ nel tennis, è diventato Roger Federer, poi ho conosciuto Rafa Nadal ho detto: lui umanamente è incredibile. Poi ho conosciuto Nole e ho detto: lui è incredibile in quello che fa. Però poi ti rendi conto che siamo persone che non cambiano il mondo. Invece oggi siamo seduti qua e voi fate la differenza, voi che riuscite a dare una vita o a risolvere dei problemi che sembrano impossibili. Noi giochiamo solo a tennis, cerchiamo di tirare una pallina in campo. Poi c’è chi lo fa meno bene e chi lo fa di più”.
Parole che mostrano ancora una volta la sensibilità e la consapevolezza di un campione che, pur al vertice del ranking mondiale, non perde il contatto con la realtà.
La scelta di dire no alla Coppa Davis
Il tennista altoatesino ha poi spiegato nel dettaglio la decisione di non partecipare alle finali di Coppa Davis, una scelta che ha fatto discutere ma che lui rivendica con convinzione:
“A fine stagione, con tutte le pressioni, le partite giocate, le emozioni, sia quando si è vinto sia dopo una sconfitta, ci vuole tanto tempo a rimettere tutte le cose insieme. E soprattutto a fine stagione una settimana è davvero tanto, per noi atleti. Se hai una settimana in più di preparazione… quelle sono importantissime, soprattutto per l’inizio della stagione ma anche a lungo termine e per la prevenzione degli infortuni. Quindi per me quest’anno non c’è stato un minimo di dubbio che questa fosse la scelta giusta”.
Sinner ha ricordato anche il diverso approccio dell’anno scorso:
“L’anno scorso non ho giocato a Parigi, ho detto ‘io voglio giocare la Davis’ e mi hanno un po’ trattenuto, nel mio team, ma ho detto ‘no, quest’anno voglio giocare perché l’avevo promessa a Berrettini quando abbiamo vinto nel 2023…’. Poi da lì avevo già deciso che nel 2025 sicuramente non avrei giocato”.
“Abbiamo una squadra incredibile anche senza di me”
Sinner, però, non accetta la narrazione secondo cui la nazionale azzurra non possa competere senza di lui:
“La cosa che a me personalmente non piace è che abbiamo una squadra incredibile anche senza di me e non ne parla nessuno. Noi dobbiamo rinunciare al numero 26 al mondo, che in questo momento è Darderi, ci possiamo permettere di non convocare il 26 al mondo in Coppa Davis perché c’è Cobolli, c’è Musetti, ce ne sono tantissimi altri: abbiamo una squadra di doppio incredibile! Possiamo vincere anche così, abbiamo lo stesso Berrettini, e quindi la possibilità di vincere la Davis è alta”.
Un messaggio di fiducia e di unità, che rispecchia la visione di Sinner: l’Italia del tennis è forte, e può vincere ancora molto — insieme.
Con la mente ora concentrata sulle ATP Finals di Torino, in programma dal 9 al 16 novembre, Jannik Sinner è pronto a difendere il suo ruolo di protagonista nel panorama mondiale, portando in campo la stessa passione e lo stesso orgoglio che riserva al suo Paese.
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