
Arriva il primo divieto di fumo “generazionale” al mondo – Divieto totale per i nati dopo il 2007 (abitanti e turisti): ecco dove
Il primo Paese al mondo a introdurre un divieto di fumo “generazionale”, una misura innovativa che vieta l’uso e la vendita di tabacco a chiunque sia nato dopo il 2007, senza alcuna eccezione neppure per i turisti.
La nuova legge è entrata in vigore il 1º novembre alle Maldive, ed è stata fortemente voluta dal presidente Mohamad Muizzu, che aveva annunciato questa iniziativa all’inizio dell’anno con l’obiettivo di promuovere una società più sana e costruire “una generazione libera dal tabacco”.
Secondo la normativa, nessuno nato dal 2008 in poi potrà acquistare, possedere o fumare sigarette tradizionali o elettroniche all’interno dell’arcipelago. Il provvedimento non riguarda solo i residenti, ma si applica anche ai visitatori stranieri, che ogni anno affollano le isole maldiviane per le loro spiagge e resort di lusso.
In parallelo, il ministero della Salute ha confermato l’intenzione di estendere il divieto di vendita, possesso e distribuzione delle sigarette elettroniche a tutte le fasce d’età, rafforzando così la strategia di contrasto al fumo nel Paese.
Una misura simile era già stata sperimentata in Nuova Zelanda nel 2022, ma è rimasta in vigore solo per un anno; anche il Regno Unito ha proposto una legge di questo tipo, senza però averla ancora approvata.
Le Maldive, dunque, diventano la prima nazione a rendere effettiva e permanente una politica sanitaria di questo genere, destinata a creare un precedente globale.
Le sanzioni previste sono piuttosto severe: chi vende prodotti a base di tabacco a minorenni rischia una multa che può superare i 2.800 euro, mentre chi viene sorpreso a utilizzare sigarette elettroniche — già vietate dal dicembre 2024 — dovrà pagare circa 280 euro.
Con questa iniziativa, il governo maldiviano mira a proteggere la salute dei cittadini e a ridurre in modo significativo la diffusione del fumo, lanciando un messaggio forte contro le dipendenze e ponendosi come modello per le future politiche sanitarie internazionali.