
Milano – “In via Lorenteggio topi, muffa e rifiuti”. Il palazzo dimenticato dall’Aler: l’allarme dei residenti
Nel quartiere Lorenteggio di Milano, il civico 183 è diventato il simbolo del degrado dell’edilizia popolare. Le due palazzine, costruite tra il 1939 e il 1940, mostrano muri scrostati, intonaci cadenti e infiltrazioni che raccontano decenni di incuria. L’ultima manutenzione straordinaria di Aler, l’ente regionale che gestisce gli alloggi popolari, risale a più di cinquant’anni fa, mentre gli interventi ordinari sono sempre più rari e inefficaci.
Appena varcato il cancello – sempre aperto – il cortile si presenta come una discarica a cielo aperto: cumuli di spazzatura, locali per la raccolta differenziata rovinati e ratti che si muovono indisturbati. Gli abitanti denunciano condizioni di vita insostenibili. C’è chi racconta di convivere con la muffa che rende l’aria irrespirabile, chi ha visto crollare l’intonaco del soffitto dopo un temporale. E chi teme per la sicurezza: “Il cortile è diventato un punto di ritrovo per spacciatori. Senza un custode, entra chiunque”.
Nonostante i 100 milioni di euro destinati negli ultimi dieci anni alla riqualificazione del quartiere Lorenteggio-Giambellino — tra fondi europei, regionali e comunali — il civico 183 è rimasto escluso dai progetti. Sono stati ristrutturati o demoliti altri edifici (come quelli ai civici 150, 179 e 181), ma qui non è mai arrivato alcun intervento.
Negli ultimi mesi i residenti, sostenuti da Sicet, Unione Inquilini e dal Laboratorio di Quartiere, hanno chiesto ad Aler un piano urgente di manutenzione e la possibilità di essere trasferiti temporaneamente in alloggi liberi di via Manzano 4. Dopo un recente incontro, l’ente ha promesso un confronto, mentre il Pd milanese ha sollecitato il Comune a intervenire.
Intanto, anche il vicino civico 181 resta un cantiere incompiuto: una sola palazzina in costruzione dal 2019, due mai partite: ritardi, lavori fermi e promesse disattese.