
A Torino il ‘caffè a tempo’: dopo 15 minuti ti devi alzare dal tavolo – Scoppia la polemica e il Bar rimuove il cartello
È durata pochissimo l’era del “caffè a tempo” in un bar di corso Duca a Torino. Dopo la bufera scoppiata sui social, il locale ha rimosso il cartello che imponeva ai clienti un limite massimo di 15 minuti per consumare un caffè seduti al tavolo. Un’iniziativa che, in poche ore, ha fatto il giro del web, attirando critiche, recensioni negative e ironie da parte degli utenti.
Il regolamento interno, affisso all’ingresso, specificava anche altre “fasce di tempo”: 20 minuti per una merenda e quasi un’ora per il pranzo. Un tentativo, probabilmente, di gestire il ricambio dei tavoli in un locale molto frequentato, ma che è stato percepito come un gesto di scortesia e di rigidità eccessiva verso la clientela.
Sui social, in particolare su Tripadvisor e Google Maps, sono piovuti commenti indignati: «Il caffè a tempo dimostra che hanno già troppi clienti, sarebbe meglio evitarlo per un po’» scrive un utente. Un altro aggiunge: «Avere un tempo prestabilito per consumare è davvero agghiacciante, si perde ogni piacere dell’andare al bar per chiacchierare davanti a un caffè. Non so nemmeno quanto sia legale».
Nel giro di poche ore il locale si è ritrovato al centro di un caso virale, con decine di recensioni negative e discussioni accese tra chi difendeva la scelta del bar e chi la giudicava “contraria alla tradizione italiana del caffè”.
E così i titolari hanno preferito rimuovere il cartello e non alimentare ulteriori polemiche.