
Torino – Il varco ‘trappola’ di corso Orbassano: poco segnalato, oltre 150 multe al giorno. E’ scoppia la polemica
A Torino infuria la polemica sul nuovo sistema di controllo delle corsie preferenziali in corso Orbassano, dove il Comune ha installato una delle tre telecamere attivate nel 2025. In poco più di sei mesi questo varco ha registrato oltre 32 mila violazioni, una media di circa 170 al giorno, contribuendo a superare le ventimila multe complessive e il milione di euro di introiti.
Numeri che hanno acceso lo scontro politico: secondo Pierlucio Firrao, consigliere d’opposizione di Torino Bellissima, la causa dell’impennata sarebbe una segnaletica poco evidente, tale da trasformare quel punto in una vera “trappola” per chi guida.
Situazione analoga anche negli altri due impianti accesi quest’anno: quello di largo Orbassano, all’incrocio con corso Rosselli e Adriatico, ha rilevato oltre 34 mila infrazioni, mentre i dispositivi attivi in corso Vittorio — tra corso Re Umberto, piazza Adriano e via Carlo Alberto — hanno superato quota diecimila. Dal Comune però respingono le critiche: l’assessora alla Mobilità, Chiara Foglietta, ribadisce che l’obiettivo non è incrementare le casse pubbliche, ma rendere più efficiente la rete dei mezzi pubblici, aumentando la velocità commerciale dei bus e migliorando la sicurezza. Sostiene inoltre che tutti i varchi sono adeguatamente indicati, con cartelli e pittogrammi, e che era stata predisposta anche una campagna informativa prima dell’attivazione.
Gli uffici tecnici ricordano che la corsia di corso Orbassano è stata progettata per non ostacolare il traffico privato, offrendo alternative di percorso verso Beinasco e la tangenziale tramite strada del Portone. In alcune zone, come via Vanchiglia, i monitoraggi continueranno fino al 2026 prima di valutare eventuali modifiche.
Le opposizioni restano però critiche: secondo Firrao, una mole così elevata di sanzioni indica che il problema non è la malafede degli automobilisti, ma la difficoltà nel comprendere immediatamente dove sia consentito transitare. Per questo chiede una revisione della segnaletica, più chiara anche in condizioni di scarsa visibilità, affinché la mobilità non si trasformi in un sistema punitivo che mina la fiducia tra cittadini e istituzioni.