
“Milano come il Bronx” – La rabbia del padre del ragazzo accoltellato dal branco: “E’ vivo per miracolo”
Due diciottenni, fermati martedì, sono accusati di aver partecipato al pestaggio e all’accoltellamento di un ragazzo di 22 anni, rimasto in condizioni gravissime dopo essere stato colpito tra via Rosales e viale Monte Grappa. Per entrambi, che saranno ascoltati venerdì dalla gip Chiara Valori, la magistratura ipotizza pene molto pesanti: in caso di rito abbreviato potrebbero ricevere condanne tra i 10 e i 14 anni, mentre con il processo ordinario l’orizzonte va dai 14 ai 21 anni di carcere. Uno dei due avrebbe svolto il ruolo di “palo”, mentre l’altro avrebbe inferto due colpi alle spalle del ragazzo mentre era già riverso a terra. La procura, guidata dal pm Andrea Zanoncelli, contesta diverse aggravanti, tra cui l’azione commessa da un gruppo di almeno cinque persone, il coinvolgimento di minori, la rapina e la condizione di particolare vulnerabilità della vittima.
Intanto, il padre del giovane ferito ha espresso tutta la sua indignazione in un’intervista a “Dentro la notizia” su Canale 5.
L’uomo descrive una città che percepisce sempre più insicura, arrivando a paragonarla a un quartiere degradato: racconta di essere stato lui stesso inseguito e che un altro suo figlio è stato derubato. «In trent’anni non avevo mai visto Milano ridotta così» ha dichiarato. Ha poi sottolineato che il figlio è sopravvissuto quasi per caso. “A Milano, ormai non si può più camminare”, ha detto: “Io stesso sono stato inseguito, l’altro mio figlio è stato derubato, quindi c’è una situazione allucinante. Sembriamo nel Bronx. Vivo a Milano da 30 anni e non l’ho mai vista come negli ultimi tre. Mio figlio è vivo per miracolo, è arrivato in ospedale con un litro di sangue. È vivo perché era a 500 metri, sennò sarebbe morto”.
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