
Università: cosa studiare per trovare subito lavoro. E quali facoltà fanno guadagnare di più? Ecco i nuovi dati
Scegliere il corso di laurea giusto è una delle decisioni più delicate per chi si appresta a intraprendere un percorso universitario. I nuovi dati del Consorzio Almalaurea fotografano con chiarezza quali indirizzi di studio permettono un ingresso più rapido e stabile nel mondo del lavoro, evidenziando tassi di occupazione, stipendi medi e livello di efficacia del titolo a un anno e a cinque anni dal conseguimento della laurea.
Le lauree che fanno lavorare prima
Secondo l’indagine, i laureati in ambito sanitario, ingegneristico e informatico sono quelli che riescono a trovare lavoro nel minor tempo possibile dopo la laurea. Professioni come infermiere, fisioterapista o ostetrica mostrano tassi di occupazione altissimi già entro dodici mesi dal titolo.
Ingegneria e informatica, dal canto loro, restano tra i settori più strategici e richiesti: la crescente digitalizzazione e la transizione ecologica stanno spingendo la domanda di figure tecniche e specializzate, rendendo questi percorsi tra i più promettenti.
All’estremo opposto si trovano le discipline umanistiche e artistiche, dove le opportunità lavorative immediate sono più limitate. Pur avendo un grande valore culturale, questi corsi richiedono spesso ulteriori specializzazioni o periodi di tirocinio prima di tradursi in un’occupazione stabile.
Tassi di occupazione: le differenze tra i vari indirizzi
A un anno dalla laurea, il tasso medio di occupazione in Italia si attesta attorno al 78%, ma le differenze tra gruppi disciplinari sono molto marcate.
Ecco alcuni dei dati più significativi:
Ingegneria industriale e dell’informazione: 92,9%
Informatica e tecnologie ICT: 92,7%
Medico-sanitario e farmaceutico: 87,7%
Politico-sociale e comunicazione: 87,7%
Architettura e ingegneria civile: 87,1%
Economia: 85,2%
Agrario e veterinario: 82,6%
Scienze motorie: 79,8%
Linguistico: 71,5%
Lettere e discipline umanistiche: 61,9%
Giurisprudenza: 58,1%
A cinque anni dal titolo, quasi tutti i settori migliorano le proprie performance, con l’ingegneria industriale e l’informatica che restano in cima alla classifica (rispettivamente 95,6% e 93,9% di occupati), seguite da medicina, economia e architettura. Le lauree umanistiche e artistiche, pur crescendo nel tempo, si fermano comunque attorno all’80%.
Le facoltà che fanno guadagnare di più
Il divario retributivo tra le varie aree di studio è ampio e conferma il vantaggio delle lauree tecnico-scientifiche. A un anno dalla laurea, la retribuzione media netta mensile varia dai 1.783 euro degli ingegneri ai 1.181 euro dei laureati in giurisprudenza.
La classifica dei guadagni medi a un anno dal titolo:
Ingegneria industriale e dell’informazione: 1.783 euro
Informatica e ICT: 1.777 euro
Medico-sanitario e farmaceutico: 1.660 euro
Economico: 1.614 euro
Psicologico: 1.565 euro
Architettura e ingegneria civile: 1.497 euro
Scientifico: 1.451 euro
Agrario e veterinario: 1.426 euro
Politico-sociale e comunicazione: 1.400 euro
Educazione e formazione: 1.323 euro
Linguistico: 1.280 euro
Letterario-umanistico: 1.234 euro
Arte e design: 1.211 euro
Scienze motorie e sportive: 1.210 euro
Giuridico: 1.181 euro
Anche in questo caso, la formazione tecnica e scientifica si conferma più redditizia, mentre i percorsi legati alle discipline umanistiche restano quelli con le retribuzioni più basse, almeno nei primi anni di carriera.