
Torino – Rinasce l’area del lago Villaretto dopo 4 anni: torna un’importante oasi naturale
Un’area un tempo simbolo di degrado e occupazioni abusive sta vivendo una nuova stagione di rinascita. Il Lago del Villaretto, bacino artificiale situato tra Torino e Borgaro, sta riconquistando valore ambientale grazie a un progetto condiviso tra istituzioni e realtà impegnate nella tutela della natura. Per anni lo specchio d’acqua era stato circondato da baracche, inquinato da rottami e residui oleosi; solo nel 2021 una bonifica comunale ha riportato alla luce ciò che rimaneva di quel passato, liberando l’area da carcasse d’auto e altri rifiuti.
Da allora, sul lato torinese, l’Oipa ha individuato nel lago un luogo da recuperare e trasformare da semplice zona di pesca a un’oasi protetta. Volontari, studenti universitari e biologi monitorano costantemente flora e fauna, cercando di ristabilire un equilibrio naturale compromesso da anni di incuria. «Abbiamo sistemato la vegetazione per renderlo fruibile anche nei mesi freddi», spiega il volontario Alessandro Piacenza. «I rovi costituiscono una barriera naturale contro il traffico, ma vanno curati per mantenere l’ambiente in salute».
Oggi il lago rientra nel progetto “Beni Comuni” ed è gestito collettivamente da Città Metropolitana, Comuni di Torino e Borgaro, Circoscrizione 6 e associazioni come Oipa e Pan. L’accesso è regolamentato per evitare nuovi episodi di degrado: le visite avvengono su prenotazione, accompagnate da percorsi guidati e attività educative che uniscono conoscenza e tutela.
I segnali della ripresa sono evidenti: alcune specie di uccelli, come le rondini di mare, hanno ricominciato a nidificare sugli isolotti al centro del lago, indicando che l’habitat sta recuperando vitalità. «Non potevamo lasciarlo cadere nell’oblio», afferma Giulia Zaccaro, referente per l’ambiente della circoscrizione. L’obiettivo è creare un’oasi accessibile, con piste ciclabili e spazi dedicati a famiglie e sportivi.
Anche i residenti credono nel futuro del lago. «È un tesoro nascosto che pochi conoscono», ricorda la consigliera Roberta Braiato. L’ambizione ora è renderlo un punto verde strategico della periferia, un luogo in cui la città possa ritrovare un rapporto diretto con la natura.