
Emergenza caldo in Piemonte: in vigore l’ordinanza che vieta il lavoro all’aperto nelle ore più calde

Il Piemonte è nella morsa del caldo. Nelle notti torinesi i termometri sfiorano i 30 gradi anche a mezzanotte, segno evidente di una situazione climatica sempre più estrema. Afa persistente, ondate di calore, ma anche fenomeni intensi e localizzati come rovesci, grandinate e forti raffiche di vento stanno mettendo alla prova la regione. L’episodio più grave è avvenuto a Bardonecchia lo scorso 30 giugno, con l’esondazione del rio Frejus che ha provocato la morte di un uomo travolto dalla piena.
Di fronte a un quadro in continua evoluzione e con temperature che sfiorano i record storici, la Regione Piemonte ha deciso di intervenire con un’ordinanza urgente. A partire dal 2 luglio e fino al 31 agosto, viene vietato il lavoro all’aperto nelle ore più calde della giornata, in particolare per quei settori — come l’edilizia — dove l’esposizione al sole può rappresentare un rischio concreto per la salute.
Il provvedimento, atteso già a giugno, impone alle aziende di riorganizzare turni e orari di lavoro per proteggere i dipendenti. Non sono previste penalizzazioni economiche per i lavoratori coinvolti, poiché potranno accedere agli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente.
Ora spetta ai datori di lavoro applicare le misure richieste, evitando che i lavoratori siano esposti a temperature estreme durante le ore più critiche. L’ordinanza si inserisce in un piano di prevenzione più ampio, con l’obiettivo di evitare conseguenze gravi legate al caldo eccessivo e garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure per tutti.