
A Torino la fiaccolata per l’Imam espulso da Piantedosi – Durissimo attacco di Forza Italia: “Una parte della politica torinese vuole un mondo distopico governato dai delinquenti”
A Torino, nella serata del 27 novembre, centinaia di persone si sono ritrovate davanti alla Prefettura di piazza Castello per chiedere il rilascio di Mohamed Shahin, imam di San Salvario, trattenuto nel Cpr in vista dell’espulsione verso l’Egitto.
I partecipanti hanno acceso fiaccole, esposto cartelli e portato uno striscione che invocava la sua liberazione e denunciava il rischio di un rimpatrio legato alle sue prese di posizione sulla Palestina.
Il corteo ha poi raggiunto piazza Palazzo di Città, dove è stata sollecitata una presa di posizione ufficiale del Comune e la sospensione del provvedimento di allontanamento, oltre alla richiesta di asilo.
La manifestazione ha però suscitato un duro contrattacco politico. Forza Italia, attraverso gli interventi del senatore Roberto Rosso e dei dirigenti Marco Fontana, ha condannato l’iniziativa accusando una parte della politica torinese di legittimare figure controverse e atteggiamenti estremisti. Secondo i due esponenti azzurri, chi sostiene l’imam — che in passato aveva ridimensionato la gravità degli attacchi del 7 ottobre — contribuirebbe a creare una narrazione distorta che trasforma soggetti problematici in simboli di lotta. Rosso e Fontana hanno inoltre criticato la partecipazione di gruppi studenteschi e il sostegno a realtà antagoniste già coinvolte in episodi di tensione con le forze dell’ordine.
«Una parte della politica torinese – attaccano Rosso e Fontama – “vorrebbe un mondo distopico dove a governare siano i delinquenti fatti passare come martiri. A Torino assistiamo a manifestazioni di vicinanza per un esponente religioso che ha derubricato la mattanza israeliana del 7 ottobre come autodifesa e di decine di maranza, presenti ai cortei di sciopero e studenteschi che prendono le parti del capo dei maranza Don Alì. Ma non solo osserviamo esponenti politici che partecipano ad appelli per la liberazione di eversori Pro Pal che hanno aggredito gli agenti e messo a ferro e fuoco la città, ospitati in un immobile pubblico occupato come Askatasuna. Spiace constatare che certa sinistra solidarizzi contro i torinesi e a favore di chi invece disgrega la comunità, la mette in pericolo, la minaccia. Siamo estremamente preoccupati che certa politica vada a braccetto con certi personaggi e non se ne vergogni neppure: vogliamo continuare ad essere governati da questi personaggi?
Torino è diventata una grande zona grigia in Italia, con interi quartieri posti sotto scacco da minoranze di delinquenti abituali, compatiti da esponenti di chi governa la Città. È ora di invertire la rotta e che i torinesi si riprendano le periferie! Siamo abituati a rispettare le manifestazioni, in questo caso però si è passato il segno, andando oltre alla decenza».