
Torino – Svolta nel caso esplosione in via Nizza: “E’ stato un gesto doloso. Trovato un innesco”. Le indagini

Svolta nel caso esplosione in via Nizza: “E’ stato un gesto doloso. Trovato un innesco”.
Le indagini sull’esplosione avvenuta il 30 giugno in via Nizza 389, nel quartiere Lingotto di Torino, hanno subito una svolta significativa. Secondo quanto emerso, non si sarebbe trattato di una fuga accidentale di gas, bensì di un’azione deliberata. Gli esperti dei vigili del fuoco hanno rinvenuto tracce di un innesco, elemento che esclude l’ipotesi di un evento fortuito e rafforza quella di un gesto premeditato.
A perdere la vita nell’esplosione è stato Jacopo Peretti, un giovane residente originario di Mazzè, mentre altre cinque persone sono rimaste ferite. Tuttavia, le prime ricostruzioni suggeriscono che Peretti non fosse il bersaglio dell’attacco: potrebbe essere rimasto coinvolto per caso, una vittima collaterale di un piano diretto forse a un altro inquilino dello stabile.
La responsabilità delle indagini è ora affidata alla Squadra Mobile della Questura torinese, che ha preso il testimone dagli agenti del commissariato Barriera Nizza e dai vigili del fuoco. L’inchiesta è condotta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri e dal pubblico ministero Chiara Canepa. Le ipotesi di reato sono gravi: si parla infatti di crollo e omicidio doloso.
Il movente dell’attentato resta avvolto nel mistero. Le autorità stanno vagliando diverse piste: si è trattato di un’intimidazione, di una vendetta personale, oppure di una forma estrema di protesta?
L’esplosione ha provocato danni enormi: quattro appartamenti sono stati distrutti e dichiarati inagibili, e tra i feriti si contano anche due bambini, di 6 e 12 anni. La tragedia avrebbe potuto essere ancora più pesante: una delle abitazioni distrutte era vuota quella notte, dato che la proprietaria, Madalina Ionela Hagiu, era in vacanza all’isola d’Elba. La donna ha dichiarato di aver regolarmente chiuso gas e acqua prima di partire. Complessivamente, sono 44 le persone costrette a lasciare le proprie case.