
Addio alle chiamate dei Call Center: scattano i divieti per le chiamate ‘moleste’. Cosa cambia

Addio alle chiamate dei Call Center: scattano i divieti per le chiamate moleste.
Dal 19 agosto 2025, entreranno in vigore in Italia nuove norme pensate per contrastare le telefonate indesiderate e le frodi telefoniche.
Cosa cambia
La principale novità riguarda l’introduzione dell’obbligo, per gli operatori telefonici, di bloccare le chiamate internazionali che si presentano con numeri italiani falsi di rete fissa. Questo sarà possibile grazie a un sistema di protezione contro lo “spoofing”, previsto da una delibera dell’Agcom.
Lo “spoofing” è una tecnica illecita attraverso cui i truffatori alterano il numero del chiamante per farlo apparire come familiare o affidabile, spesso somigliante a quello di istituzioni pubbliche o banche. Lo scopo può essere quello di proporre offerte commerciali invadenti o, più gravemente, truffare gli utenti. A partire dal 19 novembre 2025, la stessa protezione verrà estesa anche alle numerazioni mobili, rafforzando il sistema di sicurezza.
I nuovi filtri operano direttamente sulla rete telefonica, quindi non richiedono alcuna installazione o intervento da parte dei singoli utenti. Si tratta del primo intervento strutturato per arginare un fenomeno ormai molto diffuso e fastidioso per i cittadini.
Queste regole sono frutto di un lungo lavoro di confronto tra Agcom, compagnie telefoniche, associazioni dei consumatori e realtà del settore, e seguono la riforma del Codice delle comunicazioni elettroniche approvata nel marzo 2024, che ha conferito maggiori poteri all’autorità di regolazione.
Fino a oggi, le aziende non potevano intervenire sulle chiamate sospette in assenza di prove tecniche concrete. Con la nuova normativa, invece, saranno obbligate a dotarsi di strumenti avanzati per identificare e bloccare in tempo reale i numeri telefonici falsificati.
Queste misure si rivelano fondamentali per difendere milioni di persone da chiamate invadenti e tentativi di truffa, specialmente in ambiti particolarmente vulnerabili come l’energia, le assicurazioni e i servizi finanziari.