
Crisi auto elettriche in Italia – Oltre il 50% restano invendute. E i concessionari sono ‘invasi’ da auto inutilizzate. Lo studio

Crisi auto elettriche in Italia – Oltre il 50% restano invendute. E i concessionari sono ‘invasi’ da auto inutilizzate.
Il mercato delle auto elettriche in Italia sta vivendo un periodo particolarmente difficile, con una significativa quota di veicoli rimasti invenduti nei concessionari. Secondo un’analisi realizzata da Dataforce utilizzando dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’ACI, oltre la metà delle vetture elettriche immatricolate tra il 2023 e giugno 2025 non ha trovato acquirenti. Più precisamente, il 57,5% delle auto elettriche a batteria e il 51,2% delle ibride plug-in giace ancora invenduto, un dato molto più elevato rispetto alla media generale del 27,8% di tutte le automobili.
Questi numeri evidenziano le difficoltà strutturali che l’elettrico incontra nel nostro Paese, dove la transizione verso la mobilità sostenibile è ancora lontana da una piena realizzazione. I motivi del rallentamento sono molteplici: dalla scarsa disponibilità di stazioni di ricarica alla percezione che la tecnologia non sia ancora del tutto affidabile. Questi fattori frenano l’interesse degli acquirenti e rallentano lo sviluppo di un mercato che invece, in altri Paesi europei, è già più dinamico.
Secondo lo studio realizzato da mobilitàsostenibile.it: “sono 432.000 vetture rimaste invendute negli ultimi 30 mesi, di cui circa 24.000 sono elettriche. Tra queste spiccano le cosiddette “km 0”, con ben 245.000 unità invendute appartenenti a Stellantis e 50.000 al gruppo Volkswagen. Sono numeri che riflettono anche la forte presenza della holding olandese nel nostro paese, dove modelli come la Fiat Panda continuano a essere tra i più venduti. I dati variano sensibilmente tra i diversi marchi. BYD registra un tasso di invenduto del 74,8%, Audi il 48,3%, Dacia il 54,6%, BMW il 44,7%. Tesla supera invece il 54,9%, mentre marchi come il Leapmotor arrivano fino al 90,4% di invenduta, sebbene abbiano volumi di vendita poco significativi.
“A distinguersi – si legge su mobilitàsostenibile.it – “è proprio il marchio torinese, con “solo” il 20,5% di invenduto. Si tratta di un dato che però cambia drasticamente se si considerano le sole auto elettriche, che registrano un tasso di giacenza del 54,6%, in linea con la media nazionale. Anche altri marchi come Alfa Romeo, Kia, DR, Ford e BYD raggiungono picchi tra il 70% e il 90% di elettriche rimaste nei piazzali. Quali sono le cause di questa situazione? Sono molte. Prima di tutto c’è l’insufficienza dell’infrastruttura di ricarica che scoraggia molti potenziali acquirenti. A ciò si aggiunge la diffidenza verso una tecnologia ancora percepita come poco matura. Il risultato è un mercato che fatica a decollare, tanto da spingere alcune case a rallentare o a sospendere la produzione di elettriche e a rilanciare le motorizzazioni termiche”.