
100 mila laureati ‘fuggono’ dall’Italia. 153 mila aziende guidate da giovani chiudono – L’allarme di Confindustria
Fuga di talenti e imprese: l’allarme di Confindustria dal Convegno dei Giovani Imprenditori di Capri
A Capri, lo scorso weekend, non si è celebrato solo un anniversario, ma una riflessione profonda sul futuro del Paese. Il 40° Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria ha segnato un traguardo importante, diventando al tempo stesso un punto di partenza per interrogarsi sulle prospettive economiche e sociali dell’Italia.
Durante l’evento, la presidente dei Giovani Imprenditori Maria Anghileri ha lanciato un monito che suona come un grido d’allarme: “Dimostrateci di avere veramente a cuore il futuro dell’Italia e dei suoi talenti, che sono il vero petrolio del Paese.”
I numeri parlano chiaro. Negli ultimi due anni oltre 100.000 laureati hanno lasciato l’Italia in cerca di opportunità all’estero, mentre 153.000 aziende guidate da giovani sotto i 35 anni hanno chiuso o trasferito la propria sede fuori dai confini nazionali nell’ultimo decennio. Una media drammatica di 42 imprese giovanili che scompaiono ogni giorno, portando con sé progetti, competenze e innovazione.
Per Anghileri, questo non è solo un dato economico, ma una questione culturale: “Quando un giovane imprenditore chiude o parte, non perdiamo solo un’azienda. Perdiamo una famiglia che se ne va, un’idea che si spegne, e un pezzo del nostro futuro che prende un’altra strada. E così, inevitabilmente, anche la natalità continua a calare.”
Dal palco di Capri, la presidente ha chiesto con forza alle istituzioni di intervenire con politiche concrete che sostengano i giovani talenti, incentivino l’imprenditorialità e rendano il Paese più competitivo. Tra le priorità indicate: una burocrazia più snella, un fisco meno gravoso e una formazione più allineata alle esigenze del mercato del lavoro.
Il convegno, che da quarant’anni rappresenta una vetrina per la “filiera futuro” dell’Italia, ha ribadito la necessità di un impegno collettivo per trattenere nel Paese energie e competenze fondamentali.
Il messaggio è chiaro: senza giovani, senza impresa e senza visione, l’Italia rischia di restare ferma. Occorre agire subito, perché ogni giorno che passa — come ricordano i dati — equivale a decine di imprese che si spengono e a migliaia di talenti che scelgono di costruire altrove il proprio futuro.