

A Torino sta per nascere la prima fabbrica italiana di robot umanoidi: una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro. I tradizionali operai come il celebre “Cipputi” stanno per lasciare il posto a nuove figure meccaniche alte 1 metro e 85 centimetri e pesanti 120 chili. Questi robot, battezzati RoBee, rappresentano l’innovazione tutta italiana nel campo della robotica umanoide, grazie all’azienda Oversonic Robotics, fondata da Fabio Puglia e Paolo Denti.
RoBee non è un semplice robot: è capace di comunicare, manipolare oggetti e svolgere attività fisiche anche complesse. È stato progettato per eseguire compiti ripetitivi o potenzialmente rischiosi per gli esseri umani, specialmente in ambiti come l’industria o la sanità. L’idea nasce durante la pandemia, quando Denti, osservando i pericoli corsi dagli operatori sanitari, ha pensato di sviluppare un sistema in grado di automatizzare alcune delle loro mansioni più esposte, come la registrazione dei pazienti nei pronto soccorso.
Finora la produzione di questi umanoidi è stata limitata e artigianale, realizzata nella sede di Carate Brianza con l’ausilio di stampanti 3D. Ma ora Oversonic punta a industrializzare il processo, scegliendo Torino come polo produttivo strategico, forte del suo passato manifatturiero e della sua vocazione tecnologica. Il 25 luglio si terrà un incontro all’Unione Industriali di Torino con imprenditori, banche, fondazioni e istituzioni per discutere la fattibilità dell’impianto e lanciare la nuova era della robotica nel territorio.
Il piano è ambizioso: arrivare a produrre 5.000 robot umanoidi ogni anno. Il prezzo per ogni unità si aggira intorno ai 140.000 euro. La sfida non riguarda solo la produzione, ma anche la creazione di un nuovo mercato. Nonostante la concorrenza internazionale – con progetti già avviati come Optimus di Tesla, Atlas di Boston Dynamics e G1 dell’azienda cinese Unitree – Oversonic punta a ritagliarsi un posto di rilievo nel settore, che secondo le stime potrebbe raggiungere un valore globale di 160 miliardi di dollari entro il 2035.
La fabbrica, che potrebbe essere un esempio di “Industria 5.0”, non si limiterà alla produzione, ma integrerà tecnologie avanzate come intelligenza artificiale e microchip, ambiti nei quali Torino è già attiva grazie alla presenza di istituti di ricerca e startup. Proprio di recente, un’altra azienda, Inmotion Robotics, ha aperto in città uno store dedicato ai robot “cane”, destinati a funzioni di sicurezza e sorveglianza.
Oversonic ha già ottenuto importanti finanziamenti (oltre 30 milioni di euro raccolti) e punta ora a un nuovo round da altri 30 milioni, convinta che l’Italia debba entrare da protagonista in questa rivoluzione tecnologica per non rimanere indietro rispetto a Stati Uniti e Cina.
Gli umanoidi RoBee, alimentati da batterie che garantiscono otto ore di autonomia – proprio come un classico turno lavorativo – si candidano a diventare i nuovi collaboratori delle aziende, non per sostituire le persone, ma per affiancarle laddove il lavoro è più gravoso o pericoloso. La scommessa è grande, ma il Piemonte sembra pronto ad accoglierla.