
A Milano il Business degli studentati: prezzi alle stelle, anche 1.600 euro al mese per una singola. E solo 15mila posti per 45 mila richieste. L’inchiesta

A Milano, la crescente domanda di alloggi per studenti sta alimentando un vero e proprio mercato ad alta redditività. Con oltre 190 mila iscritti agli atenei cittadini, di cui il 45% provenienti da fuori regione (in forte aumento negli ultimi cinque anni), la richiesta reale di posti letto ha raggiunto le 45 mila unità. Tuttavia, l’offerta disponibile copre solo una parte limitata di questa domanda, con appena 14.500 posti effettivamente disponibili: meno di un terzo del fabbisogno.
Questa forte discrepanza ha aperto le porte a numerosi progetti immobiliari, spesso realizzati da soggetti privati o da collaborazioni pubblico-private. Alcuni di questi interventi sono finiti sotto la lente della magistratura, provocando scandali urbanistici e portando alle dimissioni dell’assessore Giancarlo Tancredi. In particolare, i lavori per un nuovo complesso in via Lepontina sono stati bloccati dalla Procura, anche se la struttura già operativa ospita studenti con tariffe che variano dai 600 ai 1.000 euro al mese, inclusi i servizi.
Secondo le stime più aggiornate, oggi una stanza singola a Milano può costare tra gli 850 e i 1.500 euro mensili, mentre una doppia oscilla tra i 450 e i 650 euro, con casi estremi che superano anche i 1.600 euro al mese.
“Dai cantieri fermi alle incertezze sui progetti futuri, l’impatto delle inchieste sulla realizzazione degli studentati — come già visto con il mercato residenziale — è di molteplice lettura e «impatta» soprattutto sui circa 7 mila posti aggiuntivi previsti per il 2028 – così si legge sul Corriere della Sera, che ha approfondito questo tema.
“Si parte dall’unico cantiere messo sotto sequestro dai magistrati in via Lepontina, vicina allo scalo ferroviario in rigenerazione di via Farini, nell’ambito del progetto «Scalo house». Ecco, se le gru per la costruzione delle case sono ferme, lo studentato funziona a pieno regime dalla primavera 2024: 110 stanze per 122 posti letto, prezzi tra i 530 e i 700 euro dichiarati (in convenzione, a cui si aggiungono i servizi). A maggio-giugno, la struttura era al completo e ieri il gestore — Joivy, azienda di gestione immobiliare — offriva online stanze singole o doppie di diverso genere tra i 600 e i mille euro al mese (servizi inclusi). Per fare una media cittadina, secondo le ultime ricerche attendibili, le cifre oggi vanno tra gli 850 e i 1.500 euro al mese per una camera singola e tra i 450 e 650 euro per la stanza doppia.
Più complicato lo scenario che riguarda le quote dedicate agli studentati nei progetti di rigenerazione cittadini citati anche con accuse gravi di «Pgt ombra» e ricorso a «varianti occulte» a carico degli indagati. Per esempio nella partita degli interventi sugli scali ferroviari, sette macroaree dislocate attorno al centro della città). Agli scali di Greco e Rogoredo, periferie Nord e Est di Milano, così come sullo snodo Nord-Ovest di San Leonardo, è di aprile la rinuncia ai finanziamenti del Pnrr da parte di Redo, società che gestisce progetti sostenibili (di Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo e Libera Unione Mutualistica). Gli studentati erano infatti previsti nei piani attuativi originari già da prima dello stallo per le inchieste — per un totale di 1.484 posti letto — tanto che ancora oggi si attende il via libera dagli uffici tecnici del Comune. Il ritardo non ha fatto abbandonare i progetti tout court, ma solo la corsa ai finanziamenti europei. In attesa del via libera definitivo ci sono anche i progetti per i campus allo Scalo Farini (dove sono previsti 200 posti per l’Accademia di Brera) e alla Goccia-Bovisa (500 posti letto per il Politecnico).
“Delicatissima invece – continua il Corriere – “la partita sullo scalo di Porta Romana — progetto di Coima, Covivio e Prada holding finito nelle indagini — ma soprattutto alle prese con il «braccio di ferro» tra pubblico e privato sul pagamento degli extracosti con annesse polemiche. Qui, il Villaggio olimpico — casa degli atleti per i 15 giorni dei Giochi Milano e Cortina (6-22 febbraio 2026) — diventerà il più grande studentato d’Italia: 1.700 posti convenzionati, di cui il 30 per cento a tariffa agevolata (in media rispettivamente 450 e 650 euro al mese, spese escluse).
“Ma sono i player universitari, ovviamente – si legga ancora sul Corriere della Sera – ” le prime spie della carenza di alloggi in città, nonché teatro di proteste sul caro affitti, come il «flashmob delle tende» di alcuni attivisti. Qui l’equilibrio è sempre tra letti e richieste, per una copertura tra il 35 e il 50 per cento: 1.631 posti in cinque strutture per 4.500 domande al Politecnico (da 375 a 640 euro al mese) e 1.345 posti in sei indirizzi alla Statale per 2.400 domande (a 250 euro). Alla Bocconi, le sette residenze coprono 2.100 posti su 5mila domande (da 385 a 645 euro), alla Cattolica nove tra collegi e residenze offrono rispettivamente 456 e 348 posti (da 140 a 630 euro), mentre alla Bicocca per 1.240 richieste offre 545 posti (da 252 euro). Chiude la Iulm: 244 posti per 250 richieste nelle due residenze (da 350 a 450 euro)”.
“Gli altri operatori privati attivi sono Camplus (con in portafoglio 1.050 posti letto in sette strutture dalla Bovisa a Città studi, da Lambrate all’Humanitas, da Gorla a Sesto e prezzi da 420 euro, anche se ieri online il minimo era 540 euro), Aparto (1.900 posti tra via Giovenale, via Ripamonti e via Durando, con prezzi minimi da 650 e 740 euro, servizi inclusi) e Campus X (alla Bicocca e nel maxi-studentato Cx da 960 posti in 868 camere, appena fuori città, a Nova Milanese). Soluzioni sul libero mercato i cui prezzi dichiarati sono indicativi, perché online per settembre si trovano anche soluzioni superiori ai 1.600 euro al mese per l’intero anno universitario”.