
A Milano il procuratore he fa ‘tremare’ la città: inchieste pesanti, dall’urbanistica alla moda di lusso. Dagli Ultras al caporalato

A Milano si sta assistendo a un’intensa stagione giudiziaria che coinvolge alcuni dei settori chiave della città: dall’urbanistica al mondo del lusso, dagli ultras calcistici alla logistica. A guidare questo nuovo corso della giustizia milanese è il procuratore Marcello Viola, il primo capo dell’ufficio giudiziario non proveniente dall’ambiente interno del tribunale milanese da oltre cinquant’anni. Arrivato da Firenze – dove ha ricoperto il ruolo di procuratore generale fino al 2022 – Viola ha portato un’impronta esterna che sta scuotendo i poteri consolidati della capitale economica del Paese.
Le indagini condotte dalla Procura sotto la sua direzione stanno toccando i nervi scoperti del sistema Milano. Tra i filoni più importanti ci sono quelli legati ai grandi progetti immobiliari, che hanno trasformato l’aspetto della città negli ultimi anni. Grattacieli e quartieri nuovi, nati spesso al posto di aree dismesse, hanno sollevato proteste da parte dei residenti, che si sono rivolti alla magistratura denunciando presunti abusi edilizi e interessi privati che avrebbero prevalso sul bene comune. Da queste denunce ha preso corpo un’ampia indagine sull’urbanistica cittadina, seguita dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, con un team di magistrati esperti composto da Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. Il lavoro investigativo, portato avanti con l’aiuto della Guardia di Finanza, ha svelato una gestione distorta della pianificazione urbana, in cui uffici pubblici avrebbero favorito le richieste di pochi privilegiati, invece di tutelare l’interesse collettivo.
Ma l’attività della Procura non si ferma all’edilizia. Un altro fronte di rilievo riguarda il mondo degli ultras calcistici, in particolare le tifoserie organizzate di Inter e Milan. L’obiettivo è fare luce sui legami tra le curve di San Siro e ambienti legati a traffici illeciti, cercando di riportare legalità anche in quei contesti dove, per anni, le regole sono state dettate da logiche parallele a quelle ufficiali.
Anche il settore della logistica e dei trasporti, soprattutto quello legato ai colossi dell’e-commerce, è finito sotto la lente d’ingrandimento. Le indagini hanno svelato forme di caporalato e sfruttamento sistematico, soprattutto nella catena dei subappalti, con migliaia di lavoratori irregolari poi regolarizzati grazie all’intervento giudiziario. Tra le aziende coinvolte figura anche Amazon, finita sotto accusa per una presunta evasione fiscale di vasta portata.
Un altro ambito oggetto di indagini è quello dell’alta moda. Alcuni marchi prestigiosi del Made in Italy, come Armani, Dior, Loro Piana e Alviero Martini, sono stati coinvolti in procedimenti giudiziari per presunte irregolarità nella gestione del personale e delle lavorazioni. Tuttavia, molte di queste vicende si sono concluse positivamente dopo che le aziende hanno collaborato con le autorità e avviato percorsi di regolarizzazione.
Marcello Viola, originario di Caltanissetta, con una lunga esperienza antimafia maturata a Palermo e Trapani, ha ereditato un ufficio che negli anni passati è stato attraversato da tensioni interne, come lo scontro tra Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo ai tempi di Expo 2015. Dopo la guida di Francesco Greco, Viola rappresenta oggi un cambio di passo: un magistrato esterno all’ambiente milanese, con un approccio determinato e rigoroso, che sta portando avanti indagini destinate a ridefinire l’equilibrio tra poteri pubblici, economia e legalità nella metropoli lombarda.