
A Milano spopola una nuova professione: le ‘Nanny’, le Tate dei super-ricchi. Hanno un super stipendio: ecco la candidata ideale
A Milano, tra gli appartamenti di lusso e le famiglie super ricche, si muove un mondo riservato e iperprofessionale: quello delle nanny, le tate dei super ricchi.
Figure preparatissime, poliglotte e instancabili, che guadagnano anche 4.000–5.000 euro al mese, ma devono affrontare selezioni durissime e richieste minuziose. La “candidata ideale”, spiegano le agenzie, deve parlare un inglese impeccabile, saper nuotare, sciare e accompagnare i bambini nelle case di vacanza da Saint Moritz a Forte dei Marmi.
Come informa il Corriere della sera, dietro ogni assunzione c’è un percorso rigoroso: colloqui in videocall, accordi di riservatezza, prove pratiche e questionari sulle abitudini familiari. Anna (nome di fantasia), 46 anni, tata da vent’anni, incarna la nuova generazione di professioniste della cura. Precisa, discreta, con formazione in pedagogia e pronto soccorso pediatrico, segue svezzamenti, routine del sonno e giochi educativi. “Non sono una colf, mi occupo solo dei bambini”, precisa. Lavora spesso in convivenza, dentro case progettate su misura: camerette enormi, baby monitor collegati alla domotica, guardaroba ordinati per colore e regole ferree sull’igiene.
Le famiglie milanesi cercano competenza, puntualità e totale riservatezza.
Le domande spaziano da “può fare le notti a chiamata?” a “quante lingue parla?”. I colloqui, spesso in ambienti lussuosi, si trasformano in vere e proprie interrogazioni: niente profumo, vestiti neutri, tono di voce controllato, sorrisi misurati. C’è chi chiede alle candidate di mostrare le mani o di parlare piano perché “il papà è in call”.
A mediare tra domanda e offerta ci sono agenzie specializzate come Nanny & Butler, con sedi a Milano, Londra e Dubai. “Qui le famiglie sono abituate a pagare per la qualità”, spiega la consulente Giulia Garroni Parisi.
Gli stipendi base partono da 1.800 euro mensili per una tata convivente, ma crescono in base a lingue, responsabilità e trasferte. La famiglia paga anche commissioni salate all’agenzia — fino al 20% dell’annualità dello stipendio — in cambio di una selezione accurata e referenze certificate.
Ogni dettaglio viene regolato: la camera della tata deve avere una finestra e garantire privacy; gli orari, i pasti e le attività vengono pianificati al minuto. Le tate si scambiano consigli in chat riservate o tramite reti di quartiere: Brera, Magenta, Pagano.
In questo microcosmo, fatto di educazione bilingue, baby monitor e routine perfette, le nanny sono l’equilibrio invisibile delle famiglie più facoltose di Milano.