
A Roma inflazione in calo, ma salgono i prezzi di carne, pesce e caffè

Buone notizie per l’economia della Capitale: l’inflazione a Roma si è raffreddata in piena estate, toccando ad agosto il livello più basso del 2025. L’indice comunale dei prezzi al consumo (Nic), elaborato dall’Ufficio Statistica del Campidoglio su base Istat, segna un incremento tendenziale dell’1,7% rispetto ad agosto 2024 e addirittura una lieve contrazione su base mensile (-0,1%).
Per ritrovare un dato più basso bisogna risalire a dicembre 2024 (+1,4%). La variazione resta sotto la soglia del 2%, considerata ottimale dalla Banca Centrale Europea per garantire stabilità dei prezzi: un segnale importante, soprattutto dopo gli anni di forte instabilità seguiti alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica.
Nonostante il rallentamento generale, alcuni comparti continuano a trainare l’inflazione. In un anno i prezzi di caffè, tè e cacao sono cresciuti del 20,4%, segnando nuovi record. Forte anche l’aumento per gli apparecchi elettrici per la cura della persona (+16%) e per le assicurazioni auto (+8,1%). Nel carrello della spesa spiccano i rincari delle carni (+4,5%), dei prodotti ittici (+4,3%) e di latte, formaggi e uova (+4%). La frutta, pur restando più cara su base annua (+8,2%), ha visto un brusco calo rispetto a luglio (-6,3%), complice la stagionalità. Nel complesso, i prodotti alimentari e bevande analcoliche registrano un aumento del 3,6% annuo.
Sul fronte opposto, si segnala la flessione dei prezzi degli oli e grassi (-9,1% in un anno) e del vino (-1,8%). Su base mensile rallentano anche le verdure (-0,5%) e il settore abbigliamento e calzature (-0,1%). Significativo il crollo dei servizi di alloggio (-10,4% in un mese), legato al fatto che agosto non rappresenta alta stagione per il turismo romano: le tariffe degli hotel e delle strutture ricettive si sono adeguate al ribasso. In generale, il comparto “servizi ricettivi e di ristorazione” segna un calo del 3% su base mensile. L’inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e gli alimentari freschi, registra anch’essa una flessione, confermando la tendenza a una stabilizzazione dei prezzi.