
A Torino apre ‘Università Cinese, la “Peking University” – E’ la seconda apertura in Europa dopo Oxford

A Torino apre ‘Università Cinese, la “Peking University”.
A Torino nascerà una sede permanente della Peking University, una delle più prestigiose università cinesi, che ha scelto il capoluogo piemontese come seconda destinazione europea dopo Oxford. Si tratta di un passo importante verso la valorizzazione internazionale del sistema accademico torinese, e di un’opportunità concreta di scambio culturale, educativo e scientifico tra Italia e Cina.
Un campus cinese nel cuore di Torino
Il nuovo polo universitario sorgerà probabilmente presso il Castello di strada del Bramafame, un edificio nel Parco Basse di Stura precedentemente confiscato alla criminalità organizzata.. La scelta del castello ha un forte valore simbolico, oltre che pratico: si tratta di un luogo isolato, ampio e facilmente trasformabile in un campus universitario residenziale.
A differenza di molte altre università internazionali che limitano la loro presenza a protocolli o programmi temporanei, la Peking University punta a creare un centro stabile per la formazione e la ricerca. Il progetto prevede aule, laboratori, spazi comuni e una foresteria in grado di accogliere circa 50 persone tra studenti e docenti. Un approccio concreto, che mira a dare continuità alle attività accademiche e a costruire legami solidi con il territorio.
Per la presitgiosa università è il secondo insediamento europeo, dopo Oxford
Il campus sarà dedicato principalmente a corsi su arti visive e performative, design, comunicazione digitale, intelligenza artificiale applicata e mobilità sostenibile. Tutte tematiche che saranno sviluppate in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Università di Torino e il centro interuniversitario Scienza Nuova, già attivo con una summer school congiunta.
La scelta di Torino non è casuale. A differenza di città come Milano, dove la Tsinghua University ha già una presenza a Bovisa, il capoluogo piemontese offre costi più contenuti, spazi recuperabili e un forte sostegno da parte delle istituzioni locali. Inoltre, la città è ben collegata, accogliente e ideale per ospitare giovani alla loro prima esperienza formativa all’estero.
Un impatto oltre l’accademia
Oltre agli aspetti educativi e scientifici, l’apertura della sede cinese rappresenta anche un importante intervento di rigenerazione urbana: trasformare un immobile confiscato alle mafie in un centro culturale internazionale è un segnale di grande valore civico. Si tratta di un esempio virtuoso di come l’università possa essere motore di inclusione sociale, recupero del patrimonio pubblico e rilancio dell’immagine di Torino su scala globale.