
A Torino il Po è in secca: alghe e isolotti emergono ai Murazzi. ANBI: “Crisi idrica sempre più grave”

Immagini insolite e preoccupanti quelle che arrivano dai Murazzi, dove il Ponte Vittorio Emanuele I sovrasta un tratto di Po ormai ridotto al minimo, con ampie chiazze di alghe e isolotti che affiorano dal letto del fiume. Il fenomeno è il segnale visibile di una crisi idrica che in Piemonte sta raggiungendo livelli allarmanti.
Secondo i dati diffusi da ANBI Piemonte (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue), la prolungata assenza di precipitazioni e le temperature record di queste settimane stanno aggravando una situazione già critica. L’ente segnala che, complice la scarsità di neve accumulata in inverno e l’insufficienza degli afflussi, la disponibilità d’acqua per l’irrigazione si sta riducendo in maniera significativa.
Il problema arriva in un momento delicatissimo per il settore agricolo: siamo infatti nella fase di fioritura del riso, coltura che in Piemonte trova il distretto risicolo più vasto d’Europa. L’Osservatorio sugli utilizzi idrici aveva inizialmente previsto una severità “media con precipitazioni”, ma le piogge non sono arrivate, costringendo ANBI a chiedere il passaggio alla classificazione di “severità idrica alta” per i bacini dei torrenti Elvo e Cervo, oltre che per alcune derivazioni specifiche.
La fotografia dei corsi d’acqua conferma l’emergenza: a Chivasso, il Canale Cavour, che normalmente può prelevare fino a 110 metri cubi al secondo, sta derivando appena 35 m³/s. Numeri che, se la situazione meteo non dovesse cambiare rapidamente, rischiano di peggiorare, mettendo in difficoltà sia il comparto agricolo che l’ecosistema fluviale.